In cosa consiste la fisioterapia per la tendinite al tendine di Achille?
Quando si legge un articolo su giornali e riviste sulle terapie per una malattia, di solito si trova un elenco di terapie valide per tutti.
A volte, il principio seguito è questo: parti con una terapia poco invasiva e con pochi effetti collaterali.
Se non bastasse, prova una terapia più forte e pericolosa.
In pratica, quello che io chiamo l’escalation terapeutica.
Cioè l’aumento del dosaggio e della pericolosità delle terapie progressivamente.
In cosa consiste la fisioterapia per la tendinite del tendine d’Achille?
Semplice!
La terapia più efficace a lungo termine è quella che corregge la causa.
Non ha senso fare tentativi terapeutici, è come se il meccanico cambiasse dei pezzi a caso per far ripartire una macchina che non vuole avviarsi.
Ok, vediamo cosa fare.
Prima di tutto, l’obiettivo del trattamento è quello di ridurre l’infiammazione.
Per curare la tendinite del tendine d’achille bisogna far riposare la caviglia interessata.
Cosa significa? Devo stare a letto o usare le stampelle?
Assolutamente no!
Si può camminare, se fa male si possono fare passi:
- Più corti,
- Più lenti.
Continuando a praticare l’attività lavorativa o sportiva che provoca il dolore, il rischio è di peggiorare la situazione fino ad arrivare ad una tendinite cronica.
Bisogna evitare il running (la corsa) e gli sport con la palla (tennis, calcio, basket, ecc.) fino alla scomparsa completa dei sintomi.
Il ciclismo si può effettuare, ma si devono evitare:
- Le salite,
- Gli scatti.
Inoltre è meglio spostare il piede avanti rispetto al pedale.
Se la punta del piede appoggia sul pedale il tendine effettua uno sforzo maggiore rispetto all’appoggio con il tallone.
Fisioterapia per la tendinite al tendine d’Achille
Ok, finalmente passiamo a delle terapie che possono togliere la causa del problema.
Nella pagina delle cause abbiamo visto che ci sono diverse possibilità.
Tra le principali ci sono:
- Contrattura muscolare del polpaccio,
- Rigidità della caviglia e della gamba.
Osteopatia e fisioterapia manuale
Tra le terapie più indicate ci sono le manipolazioni muscolari del polpaccio per:
- Sbloccare l’articolazione della caviglia,
- Favorire la circolazione sanguigna.
La terapia manuale è molto efficace per curare la tendinite, soprattutto il ciriax e le manipolazioni miofasciali perché eliminano:
- Le aderenze tra i tessuti,
- La rigidità del tendine.
Con l’osteopatia e la terapia manuale si può ridurre la pressione su nervi e vasi sanguigni.
In questo modo, la circolazione venosa si libera.
Quindi, si evita la congestione e il gonfiore al tendine.
Inoltre, togliendo la pressione sui nervi si evita il dolore.
Il massaggio classico al polpaccio è meno efficace.
Terapie strumentali
La tecar non serve in caso di tendinite, tranne se la usi per trattare:
- Il polpaccio,
- Gli altri muscoli rigidi.
Per ridurre il gonfiore e il dolore possono essere utili le terapie strumentali perché hanno un effetto antinfiammatorio, per esempio:
Tuttavia, non sono sicuramente le terapie migliori.
Onde d’urto
Ci sono alcune pubblicazioni con buoni risultati per le onde d’urto sul tendine d’achille.
Lo studio era fatto su atleti che praticano fondo e mezzo fondo paragonati a un numero di persone che non facevano attività sportive.
I soggetti allenati rispetto agli altri guariscono di più in percentuale.
Le patologie che migliorano di più utilizzando le onde d’urto sono:
- Le entesiti,
- Spina calcaneare,
- Pseudoartrosi.
In genere, questi trattamenti danno effetti a lungo termine.
Plantare ortopedico
Uno strumento che porta ottimi risultati nella terapia della tendinopatia dell’achilleo è il plantare ortopedico.
Se creato correttamente, alleggerisce il carico favorendo il riposo funzionale.
Oggi, gli studi hanno mostrato che il plantare preformato e standard dà gli stessi risultati del plantare su misura.
Oltre al plantare, per la tendinite del tendine d’Achille si può usare un rialzo in silicone.
Oppure si usa una scarpa più alta per alcune settimane.
Questo permette di ridurre la tensione del tendine d’Achille.
Rimedi naturali
Taping per la tendinite d’Achille
- Azione: drenante.
- Forma: Una striscia ad ”I”.
- Lunghezza: 25-30cm.
Applicazione:
- Posizionare il piede in posizione neutra e ancorare la base del nastro sotto al calcagno.
- Portare il piede in flessione dorsale e applicare il nastro senza tensione seguendo il decorso del tendine d’Achille.
È utile fare degli impacchi di ghiaccio per 20 minuti 3 volte al giorno per i primi 2 giorni.
Esercizi per la tendinite d’Achille
È fondamentale il rinforzo muscolare dopo una tendinite della caviglia?
Ma come?
Finora abbiamo detto che il sovraccarico è un fattore di rischio!
E allora perché in tanti consigliano il rinforzo classico del polpaccio?
E lo stretching?
Lo stretching (allungamento) del tendine è sconsigliato perché può aggravare il dolore temporaneamente e non risolve la tendinite.
Esercizi eccentrici per la tendinite d’Achille
Alcuni studi hanno confrontato i risultati di differenti rinforzo muscolare per la degenerazione tendinea.
Queste ricerche hanno evidenziato che gli esercizi eccentrici sono più efficaci rispetto ai trattamenti fisioterapici convenzionali.
Questi esercizi provocano l’allungamento del muscolo mentre si contrae.
Questo è l’opposto degli esercizi concentrici in cui il muscolo si accorcia durante la contrazione.
Questo è il metodo “classico” che si usa in palestra.
Gli esercizi isometrici sono quelli in cui la lunghezza del muscolo rimane costante.
In pratica: il corpo è fermo e deve contrastare una forza.
Si è visto che gli esercizi eccentrici per il polpaccio sono efficaci nel trattamento della tendinite d’Achille.
Quando il paziente non sente più dolore durante l’esecuzione degli esercizi vuol dire che si può aumentare il carico.
I potenziali effetti indesiderati sono:
- L’indolenzimento muscolare,
- Il peggioramento dell’infiammazione.
Questi effetti si verificano quando gli esercizi vengono eseguiti troppo velocemente, in modo errato o con un carico eccessivo.
Esecuzione degli esercizi
Ci sono due tipi di esercizi:
- Uno eseguito con il ginocchio esteso (che attiva i gastrocnemi),
- L’altro con il ginocchio piegato (che attiva il muscolo soleo).
Primo esercizio eccentrico
Per fare questo esercizio serve un gradino e bisogna tenersi a un muro o un supporto con le mani per non cadere.
Discesa con ginocchio esteso:
- Posizione iniziale, in piedi stando sul bordo di un gradino con la punta del piede.
- Si parte con il tallone alzato e il ginocchio completamente esteso.
- Abbassare il tallone finché il piede non si trova parallelo con il terreno.
- Utilizzare entrambi i piedi per risalire alla posizione iniziale.
- Ripetere 10 volte.
Secondo esercizio eccentrico
Discesa con ginocchio flesso:
- Nella stessa posizione dell’esercizio precedente, ma con il ginocchio flesso a 45°.
- Abbassare il tallone finché il piede non si trova parallelo al terreno.
- Ogni volta che il tallone viene abbassato, bisogna usare anche l’altra gamba per risalire alla posizione di partenza (in modo da limitare la contrazione di tipo concentrico).
- Ripetere 10 volte.
È possibile usare le mani per stabilizzare il corpo sia prima che durante l’esercizio.
Esercizio eccentrico simile a un affondo
- Posizione iniziale: in piedi davanti a un muro, mettendo una gamba davanti a altra.
- Le dita dei piedi della gamba anteriore devono toccare il muro.
- Mantenere la maggior parte del peso sulla gamba anteriore.
- Da questa posizione bisogna piegare il ginocchio provando a toccare il muro.
- Quando si tocca il muro, tornare in posizione iniziale.
- Eseguire 3 serie da 10 ripetizioni per ogni gamba.
Esercizio da palestra con Calf Machine
- Posizione iniziale: in piedi sulla Calf Machine
- Con l’utilizzo di una calf machine, posizionare l’avampiede sul bordo della piattaforma.
- Mantenere una postura eretta con l’appoggio dei piedi pari alla larghezza delle spalle.
- Con il peso sulle spalle, abbassare i talloni sotto il bordo della pedana.
- Poi salire al livello della pedana per completare la ripetizione.
- Eseguire 2 serie da 10 ripetizioni.
Esercizio con l’elastico duro o una sciarpa
- Posizione iniziale: seduto con una gamba piegata e una estesa davanti a voi.
- Si prende la fascia elastica e si avvolge intorno alla punta del piede della gamba estesa.
- Partire tenendo il piede in flessione plantare.
- Tirare la fascia elastica verso il corpo.
- Il piede deve cercare di resistere al movimento per tutta l’esecuzione dell’esercizio.
- Eseguire 3 serie da 10 ripetizioni per ogni gamba.
Quante volte bisogna ripetere gli esercizi?
Sarebbe opportuno effettuare gli esercizi:
- 3 volte per 15 ripetizioni (3×15),
- 2 volte al giorno,
- 7 giorni alla settimana.
Effettuare gli esercizi finché non si sente più dolore a corpo libero.
Una volta sparito il dolore, si può aumentare progressivamente il carico usando manubri o bilancieri.
Quanto dura? La prognosi
Una tendinite traumatica (rarissima) guarisce più rapidamente di una da sovraccarico, in pochi giorni o pochissime settimane.
Continuando ad eseguire i movimenti ripetitivi che hanno causato l’infiammazione, sicuramente la tendinite non guarisce e diventa cronica.
Un’infiammazione acuta generalmente guarisce entro un mese con:
- Riposo,
- Fisioterapia.
I tempi di recupero per la tendinite cronica o recidivante possono essere più lunghi, ma solo se non si rimuove la causa.
Altrimenti, io ho pazienti che hanno dolore da anni, ma guariscono rapidamente con le terapie corrette.
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