La Distorsione alla caviglia è un infortunio che consiste nella rotazione violenta o troppo veloce dell’articolazione.
È il trauma più frequente nella maggior parte degli sport.
Chi colpisce?
Generalmente le distorsioni di caviglia si verificano:
- Nei bambini,
- Nei giovani sportivi,
- Nelle ragazze che portano i tacchi.
Tuttavia, possono capitare a tutti.
Colpisce soprattutto chi pratica:
- Pallavolo,
- Basket,
- Calcio,
- Calcetto.
Come si sviluppa una distorsione di caviglia?
Per motivi anatomici, la slogatura più frequente in assoluto è quella in Supinazione, e flessione dorsale (il termine tecnico è inversione).
In pratica la caviglia si gira in modo che il piede appoggi solo sul lato esterno.
La rotazione verso l’interno (supinazione) è limitata solo dalla resistenza dei legamenti.
In questo caso i legamenti coinvolti nel trauma sono:
- Il peroneo-astragalico anteriore che è sempre interessato,
- Il peroneo-astragalico posteriore che è stirato solo in casi abbastanza gravi,
- Il peroneo-calcaneare che viene leso solo nei casi più gravi.
Invece, quando si prona il piede (ruota verso l’esterno, cioè si appoggia solo sul lato interno) si raggiunge presto la barriera ossea della tibia.
Cosa succede in realtà quando prendi una storta?
Quasi tutti pensano che distorsione significa:
- Lesione dei legamenti,
- Infiammazione della caviglia.
In realtà i legamenti sono robustissimi.
Quello più coinvolto nelle distorsioni è il legamento peroneo astragalico anteriore
Infatti è più probabile che una “storta” provochi la frattura del malleolo del perone per strappamento.
Cioè il legamento rimane intatto, ma tira violentemente l’osso e lo rompe (distacco parcellare di un pezzo dell’osso).
La distorsione provoca lo stiramento o rottura di:
- Capsula,
- Tendini dei muscoli peronei,
- Vasi sanguigni (per questo si forma un ematoma).
Spesso si verifica una tendinite dei peronei:
- Peroneo breve,
- Peroneo lungo,
- Peroneo terzo.
I peronieri sono stirati nella distorsione classica in inversione della caviglia.
Nei casi più gravi si possono lesionare:
- Muscoli,
- Nervi,
- I tendini dei muscoli peronei (raro), cioè quelli nella regione laterale della gamba.
Come si classificano le distorsioni di caviglia?
Le distorsioni sono classificate in base all’importanza della lesione:
- 1° grado: stiramento dei legamenti e dei tendini senza lesioni;
- 2° grado: lesione parziale dei legamenti;
- 3° grado: lesione totale di almeno un legamento;
Quali sono le cause della distorsione della caviglia?
La distorsione è provocata dall’appoggio sulla parte esterna del piede mentre si corre o cammina.
Questo provoca una:
- Violenta rotazione esterna,
- Supinazione della caviglia.
È molto raro incontrare un soggetto che subisce uno stiramento in eversione, cioè la caviglia si gira verso l’interno.
I fattori di rischio della distorsione sono:
- L’instabilità causata da una precedente distorsione,
- L’atterraggio dopo un salto,
- Un trauma da contrasto fisico (per esempio nel calcio),
- Terreno di gioco sconnesso,
- Calzature non adatte (per esempio i tacchi alti).
Quali sono i sintomi della distorsione alla caviglia?
I sintomi della distorsione di caviglia sono:
- Dolore nella zona laterale della caviglia, tra il malleolo esterno e le ultime 3 dita,
- Instabilità mentre si cammina,
- Zoppia,
- Piede e caviglia gonfi,
- Impossibilità a caricare il peso del corpo sul piede (soprattutto nei primi 2/3 giorni).
Test per la stabilità della caviglia
Il medico e il fisioterapista possono effettuare un test sulla caviglia per valutare la stabilità.
Esecuzione del test
- Posizione iniziale: paziente è sdraiato a pancia in giù con il ginocchio piegato.
- Da qui, il medico spinge il piede in avanti.
- Se il movimento è eccessivo, c’è un’instabilità che può indicare la lesione di almeno un legamento.
Fisioterapia per la distorsione di caviglia
La cosa più importante della riabilitazione dopo una distorsione è iniziare appena possibile a muovere la caviglia.
Naturalmente bisogna seguire le indicazioni del medico.
Questo perché è dimostrato scientificamente che il movimento velocizza la guarigione.
Invece, l’immobilizzazione la rallenta o addirittura blocca il recupero.
Il problema con cui mi scontro quotidianamente è la convinzione che le distorsioni guariscono:
- Con l’immobilizzazione,
- Senza caricare il peso sul piede per due settimane.
Certo, in tanti casi il dolore passa da solo.
Tuttavia, spesso vedo atleti che dopo 10/15 giorni dall’infortunio hanno ancora:
Rimedi naturali per la distorsione alla caviglia
Il trattamento iniziale consiste nel protocollo “RICE”, una sigla inglese che significa:
- Riposo,
- Crioterapia (ghiaccio),
- Compressione,
- Elevazione della gamba per favorire il riassorbimento del liquido dovuto all’infiammazione.
Bagni di contrasto
Si possono eseguire dei bagni di contrasto immergendo il piede:
- Prima in una bacinella con acqua a 20°,
- Subito dopo in un’altra con temperatura di 35° circa.
Questa terapia ha un azione alternata di vasocostrizione-vasodilatazione che fa da pompa migliorando la circolazione sanguigna e riducendo il gonfiore.
Ghiaccio
Il ghiaccio si applica tre volte al dì per venti minuti.
Non si può tenerlo a contatto con la pelle per evitare ustioni.
Si mettono 3-4 cubetti in un bicchiere d’acqua e si tengono nella borsa del ghiaccio che può essere a contatto con la pelle.
La Crioterapia:
- Ha un effetto anestetico,
- Diminuisce il tono muscolare,
- Ha un azione di vasocostrizione.
In tal modo riduce moltissimo le conseguenze del processo flogistico.
Questo trattamento si può eseguire finché il piede è:
- Rosso,
- Caldo.
Generalmente si consiglia per le prime 24/36 ore.
Dopo questo periodo insistere con il ghiaccio rallenterebbe il processo di guarigione dei tessuti.
Inoltre, applicare il ghiaccio per tanti giorni:
- È controindicato,
- Rende l’articolazione ancora più rigida.
Riabilitazione dopo una distorsione alla caviglia
La prima fase di riabilitazione dura una o due settimane dall’infortunio oppure da quando si toglie il gesso (se l’hai indossato).
In questo periodo, in base alla gravità della distorsione, si potrà caricare solo parzialmente il peso corporeo sull’arto leso.
Questo per evitare recidive o aumento del dolore.
In questo periodo il medico può consigliare l’utilizzo di:
- Un bastone,
- Stampelle,
- Bastoni canadesi.
Il ritorno all’attività agonistica dev’essere progressivo.
Tanti pazienti non si operano e non utilizzano gessi o tutori, ma tornano all’attività sportiva dopo 2/3 mesi.
Fortunatamente le persone operate dopo una distorsione di caviglia sono rarissime.
Credo di averne vista una in tanti anni di lavoro come fisioterapista.
Cosa mi aspetta dopo l’intervento chirurgico per la distorsione alla caviglia?
Chi si sottopone ad intervento, necessita di un programma di riabilitazione da 5 a 8 settimane e dopo almeno 4 mesi può riprendere gli allenamenti degli sport che comportano maggiori rischi (calcio, pallavolo, basket ecc.).
Kinesio taping
Kinesio Taping per distorsione di caviglia e caviglie gonfie
Preparazione:
- Azione: drenante.
- Forma: Due strisce a ventaglio.
- Lunghezza: 25cm.
Applicare le strisce in modo da formare un doppio ventaglio incrociato sulla caviglia.
Posizionare in allungamento la caviglia e applicare senza tensione.
In passato si applicavano dei bendaggi funzionali con bende non elastiche.
Oggi sono un po’ superati.
Molti usano la cavigliera.
Secondo me sarebbe meglio tenere libero il piede per recuperare più velocemente.
Infatti la cavigliera toglie la sicurezza e non aiuta a recuperare la stabilità della caviglia.
Inoltre, aumenta la rigidità che è correlata al dolore.
La fisioterapia per la distorsione di caviglia
Nella stragrande maggioranza dei casi la fisioterapia consiste in:
- Terapia manuale, ovvero manipolazioni per sbloccare le articolazioni,
- Esercizi propriocettivi (di equilibrio),
- Terapie fisiche, in particolare la magnetoterapia e la laserterapia.
Tralasciamo le teorie molto astratte sulla riabilitazione della caviglia.
A parte i primi 2/3 giorni, ho visto che prima si parte con le terapie e si inizia a muovere la caviglia, prima si guarirà.
Partiamo dalla terapia manuale.
Ci sono diverse tecniche possibili, tra le mie preferite ci sono:
- L’osteopatia, in particolare le manipolazioni,
- Le tecniche di Mulligan.
Ti spiego, le articolazioni dell’arto inferiore devono sorreggere il peso corporeo e sono spesso compresse.
Qualche manipolazione osteopatica in decompressione può sbloccare la caviglia.
Inoltre, le tecniche di Mulligan permettono di sbloccare tutte le articolazioni del piede che si sono sbloccate durante la distorsione.
Spesso sono sufficienti per recuperare.
Esercizi di equilibrio (Rieducazione Propriocettiva)
L’articolazione della caviglia può essere considerata come un organo di senso perché contribuisce al mantenimento dell’equilibrio.
Dopo un trauma come una distorsione o una frattura non è sufficiente recuperare l’elasticità e la forza muscolare degli arti inferiori.
Invece, bisogna migliorare l’equilibrio e il controllo posturale per:
- Ridurre il dolore,
- Evitare una recidiva.
Questo perché se il piede e la caviglia non si muovono correttamente si sovraccaricano alcune parti.
La conseguenza può essere il dolore.
A questo scopo è nata la rieducazione propriocettiva che si esegue:
- Mantenendo posizioni che rendono difficoltoso il mantenimento dell’equilibrio,
- Svolgendo degli esercizi specifici.
In questo modo si prepara il corpo ad affrontare le condizioni di instabilità che capitano:
- Nella vita quotidiana,
- Durante l’attività sportiva.
Appena possibile, la terapia da svolgere è costituita da esercizi propriocettivi a terra:
- Sulle tavolette instabili,
- Sui cuscini morbidi.
Quando si raggiunge una sufficiente stabilità si incrementa la difficoltà degli esercizi.
Il rinforzo muscolare e il recupero del movimento
L’attività propriocettiva è sicuramente la più importante.
Da sola quasi basterebbe.
Ma per il dolore residuo si consigliano terapie manuali di riposizionamento articolare che abbiamo visto prima.
Nella maggior parte dei casi il danno alla caviglia non è lo stiramento dei legamenti, bensì:
- Il blocco di alcune articolazioni del piede,
- La compressione dell’articolazione della caviglia.
Quando si appoggia il piede con la caviglia in inversione, il legamento peroneo-astragalico anteriore tira il perone in avanti e lateralmente rispetto alla tibia.
In questa fase si dovrebbero evitare gli esercizi di stretching statico perché possono solo peggiorare la situazione.
Infatti, non bisogna mai forzare un movimento doloroso perché il corpo reagisce in modo opposto a quello sperato.
Per quanto riguarda il rinforzo muscolare bisogna contrarre in maniera isometrica il polpaccio e fare esercizi per:
- Il ginocchio,
- L’anca.
Infatti, se non riesci ad appoggiare il piede rischi di indebolire e irrigidire tutto l’arto inferiore.
In particolare servono esercizi per il rinforzo del quadricipite che risente più degli altri muscoli a causa dell’immobilità.
Per questo scopo si può effettuare un ciclo di elettrostimolazione con le correnti di Kotz che sono le più indicate per mantenere o recuperare la forza.
Attenzione: l’elettrostimolazione non sostituisce il movimento, ma è complementare.
Infatti, bisognerebbe farla mentre esegui gli esercizi.
La cosa più importante è rispettare la soglia del dolore durante lo svolgimento della fisioterapia.
Se si esagera con gli esercizi si può riacutizzare il dolore oltre a rendere insopportabile il trattamento per il paziente.
Quando il dolore diminuisce si potenziano i muscoli con gli elastici.
Si consigliano degli esercizi di:
- Prono-supinazione,
- Piegamento ed estensione della caviglia.
Seconda fase della riabilitazione
La seconda fase della riabilitazione dura dalle 2 alle 4 settimane.
Non è detto che tutti ne abbiano bisogno, tante persone guariscono da sole in pochi giorni.
In base alla velocità di recupero, si prosegue con:
- Esercizi per l’equilibrio e propriocettivi più difficili;
- Rinforzo muscolare con carichi maggiori;
- Marcia con cambi di ritmo e direzione.
Dagli esercizi propriocettivi con la tavoletta instabile rettangolare si passa agli esercizi sui cuscini morbidi.
Si cerca di rimanere in stazione eretta su un piede e solo ad occhi chiusi.
Per il rinforzo muscolare si eseguono prima esercizi per il potenziamento del polpaccio:
- Muscolo gastrocnemio,
- Muscolo soleo.
Si possono svolgere:
- Sulla leg-press,
- I piegamenti sulle punte dei piedi,
- Spinte contro la resistenza degli elastici in posizione seduta con le gambe distese.
Per migliorare la coordinazione e l’equilibrio è indicato un programma di cammino:
- Sui talloni,
- Sulle punte,
- con cambi di direzione e di ritmo.
La fase riabilitativa include anche attività sportive che non comportano rischi particolari come:
- Ciclismo,
- Nuoto,
- Canottaggio.
La ripresa dell’attività sportiva sarà preceduta da una preparazione atletica personalizzata e graduale per ottimizzare la tecnica.
Quali sono i tempi di recupero?
Il ritorno alle gare dipende:
- Dalla gravità della distorsione,
- Dal tipo di cura eseguita.
Le distorsioni lievi possono guarire da sole in pochi giorni, mentre quelle più gravi necessitano di un trattamento manuale specifico.
In caso di distorsione leggera, con un appropriato trattamento la maggior parte dei pazienti guarisce completamente.
Tuttavia, in alcuni casi può rimanere una condizione di:
- Instabilità,
- Dolore,
- Rigidità.
Inoltre possono verificarsi delle recidive.
Se si eseguono solo le terapie strumentali come la Laserterapia, la Magnetoterapia e gli ultrasuoni, difficilmente si guarisce completamente.
Inoltre il rischio di recidive è alto.
I risultati migliori li ho ottenuti con la terapia manuale e l’osteopatia accompagnata da riabilitazione propriocettiva.
In questo caso, dopo 2 settimane di trattamento, un paziente che non riusciva ad appoggiare il piede per il dolore può ritornare in grado di:
- Correre,
- Saltare,
- Riprendere gli allenamenti in maniera progressiva.
Una distorsione alla caviglia non curata non sempre guarisce con il riposo.
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