Per curare la borsite trocanterica è necessario capire la reale origine del dolore.

Così puoi star bene in futuro, NON solo per un po’.

È questo che vuoi, vero?

Oggi ti spiego qualcosa che non ti hanno ancora detto e che ti aiuterà a capire come funziona il corpo e come stare meglio.

Ti parlo della vera causa del dolore all’esterno dell’anca, cosa fare per migliorare e cosa evitare.

Vediamo cos’è questa borsite trocanterica.

 

Cos’è la borsite trocanterica?

La borsite trocanterica è l’infiammazione della borsa sinoviale del grande trocantere del femore.
Il grande trocantere femorale è fondamentale nella dinamica degli arti inferiori perché costituisce l’inserzione dei muscoli:

  • Estensori (ad esempio il grande e piccolo gluteo)
  • Rotatori esterni dell’anca (per esempio il piriforme).
  • la borsa che si infiamma più frequentemente si trova tra il tendine del grande gluteo e il grande trocantere (Drake et al. – 2015).
piriforme,grande gluteo,medio,piccolo

© alamy.com

Generalmente questo è un problema muscolo-scheletrico che non provoca conseguenze (a parte il dolore).

Tuttavia bisogna stare attenti perché si può verificare anche un’infezione e la borsa si può riempire di pus.

In questo caso, è possibile avere anche un infezione purulenta anche nell’articolazione dell’anca.

Questo disturbo è chiamato artrite piogena (Cooperman – 1938).

Inoltre, Se la patologia è causata da un trauma, si possono rompere dei capillari, la conseguenza è un versamento di sangue all’interno, in questo caso si tratta di borsite emorragica.

Chi colpisce?

La borsite trocanterica interessa i soggetti di mezza età e gli anziani, raramente colpisce i bambini.

Attenzione: si verifica più frequentemente nelle donne.
Questo può essere causato dal bacino largo (frequente nelle donne) che favorisce lo stiramento di alcuni muscoli (glutei e piriforme) in certe posizioni.

Questo stiramento è un fattore di rischio importante della borsite trocanterica.

Ci sono le stesse probabilità che la borsite si verifichi a destra o a sinistra, a volte è bilaterale.

 

Cause della borsite trocanterica

Tra le cause della borsite ci sono

  • Gli squilibri muscolari possono contribuire alla nascita della borsite, nel capitolo della terapia spiego meglio questo concetto.
  • L’allenamento scorretto o semplicemente eccessivo può causare la patologia perché comporta uno sfregamento continuo sulla borsa.
  • Alcune attività: la borsite può essere provocata o favorita da attività come salire le scale di corsa o arrampicarsi.
  • Alcune posizioni mantenute, in particolare i rischi aumentano nelle persone che stanno in piedi o sdraiate sul lato per tante ore al giorno
  • Traumi: Un portiere di calcio può soffrire di borsite trocanterica a causa delle cadute laterali durante le partite.
  • Precedente intervento chirurgico all’anca o protesi all’anca.
  • Altre malattie o disturbi – Tra questi ci sono: l’artrite reumatoide, la gotta e l’artrite psoriasica.
  • Una reazione ad un farmaco.
  • Infezione: In rari casi, la borsite può derivare da un’infezione.
  • La causa può essere idiopatica: significa che i medici non conoscono la causa. Si verifica nel 8,3% dei casi (Schapira et al. – 1986)

Guarda:

La borsite trocanterica (TB) è una complicazione frequente dopo l’intervento di protesi d’anca (THA).

Gli studi mostrano che si verifica dal 3% a 17% dei casi (Shemesh et al. 2018).

Il rischio aumenta se il chirurgo effettua l’incisione nella parte esterna della coscia, mentre è ridotto se l’incisione è posteriore.

Inoltre, la borsite si verifica spesso nei pazienti che soffrono di anca a scatto esterna, cioè in cui la bandelletta ileotibiale scatta sul grande trocantere.

borsite trocanterica, anca

© alamy.com

 

Sintomi della borsite trocanterica

Generalmente, i pazienti con la borsite all’anca hanno i seguenti sintomi:

  • Dolore nella zona superiore ed esterna della coscia,
  • Dolore alla palpazione o digitopressione,
  • Dolore durante la corsa e nei cambi di direzione.
  • Dolore notturno, soprattutto quando si dorme sul lato dolente
  • In fase acuta è possibile che il paziente zoppichi e faccia fatica a fare le scale o uscire dalla macchina.
  • I movimenti senza il carico del peso corporeo sono dolenti nell’adduzione (spostando una coscia verso l’altra) e piegando l’anca oltre l’angolo retto.

Se non è curata, la borsite trocanterica può diventare cronica o persistente.

 

Cosa fare per la borsite trocanterica?

La prima cosa è andare dal medico, evitare il fai da te perché certi disturbi devono essere trattati presto e nel modo corretto.

Il rischio è di peggiorare la situazione o di ritardare le terapie per disturbi più importanti.

Se il medico ti dice che la causa del dolore è muscolo scheletrica, si prosegue al secondo passaggio che può comprendere la fisioterapia.

 

Fisioterapia per la borsite trocanterica

FisioTerapia per la fase acuta (appena compare il disturbo)

In fase acuta la terapia consiste in ghiaccio e riposo, ma spesso non è risolutiva.

FisioTerapia per la fase post-acuta e cronica

Naturalmente, è meglio andare da un fisioterapista che effettua l’esame muscolare e fa una valutazione fisica.

Questo serve per correggere le debolezze e le contratture specifiche.

Gli esercizi di riabilitazione possono essere utili insieme alla terapia manuale o all’osteopatia per correggere gli squilibri posturali e muscolari.

In parole semplici:

Gli esercizi permettono di “attivare” dei muscoli che finora erano poco utilizzati e quindi erano diventati deboli.

Altri muscoli facevano quindi un doppio lavoro.

La conseguenza è il sovraccarico con infiammazione e dolore.

Quindi, bisogna recuperare l’equilibrio muscolare per evitare che si infiammi ancora dopo la guarigione.

L’osteopatia può essere utile perché favorisce il corretto funzionamento del corpo, quindi può:

  1. Migliorare la circolazione,
  2. Sbloccare le articolazioni
  3. Rilassare la muscolatura.

Tuttavia, dev’essere affiancata ad un programma di esercizi per avere risultati a lungo termine.

 

Onde d’urto

Secondo gli studi scientifici di Furia et al. e di Rompe et al, la terapia ad onde d’urto ha permesso dal 64% al 76% dei pazienti di tornare alle normali attività quotidiane.

onde-d'urto

4 Esercizi per la borsite trocanterica

Questa terapia è fondamentale che può permetterti di evitare terapie con effetti collaterali e costose.

Secondo uno studio di Bewyer et al. (2003), questo problema è causato da uno squilibrio muscolare.

In particolare, i muscoli abduttori dell’anca (che spostano la coscia all’esterno) sono deboli e allungati.

Questo stiramento provoca la formazione di trigger point attivi, il dolore e la borsite trocanterica.

I muscoli che generalmente provocano questo problema sono:

  1. Piccolo gluteo,
  2. Medio gluteo.


Perché?

Cerchiamo di capire perché gli esercizi possono aiutare a risolvere la borsite trocanterica.

Secondo S. Sahrmann, il problema è la dominanza dei muscoli:

  1. Adduttori,
  2. Eventualmente dei muscoli rotatori interni.

Quindi i muscoli abduttori (piccolo e medio gluteo) e rotatori esterni (in particolare il piriforme) sono meno attivi, allungati e deboli.

Spesso anche il quadricipite è debole.

Invece, il tensore della fascia lata (parte esterna della coscia) è generalmente accorciato.

I muscoli stirati si infiammano facilmente e causano dolore.

Quindi bisogna:

  1. Rafforzare questi muscoli con alcuni esercizi
  2. Ridurre il sovraccarico con una modifica della postura.

Questo giustifica anche lo sviluppo di:

  1. Sindrome del piriforme,
  2. Sciatalgia,
  3. Sindrome della bandelletta ileotibiale.

Questi disturbi possono accompagnare la borsite trocanterica.

Un altro sintomo di questo squilibrio muscolare è il dolore:

  1. Più forte al mattino,
  2. Minore dopo aver camminato.

 

1. Esercizio da prono per i rotatori esterni

  • Per questo esercizio bisogna sdraiarsi a pancia in giù.
  • Divaricare leggermente le gambe,
  • Piegare le ginocchia,
  • Unire i piedi e spingere un piede verso l’altro.
  • Rimanere in questa posizione 5 secondi,
  • Ritornare alla posizione iniziale,
  • Ripetere 10 volte.

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2. Esercizio in posizione sdraiata sul fianco sano

  • Sdraiarsi sul lato sano,
  • Il ginocchio inferiore dev’essere piegato,
  • La gamba che sta sopra dev’essere distesa,
  • Sollevare la coscia colpita ruotando leggermente il piede verso l’alto (per ruotare l’anca all’esterno),
  • Tornare alla posizione iniziale,
  • Ripetere 10 volte.

Esercizio-sul-fianco-sano-per-la-borsite-trocanterica

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3. Esercizio Clam

  • Sdraiarsi sul lato sano,
  • Mettere un elastico all’esterno delle ginocchia,
  • Sollevare solo la coscia superiore, tenendo i due piedi uniti,
  • Tornare alla posizione di partenza,
  • Ripetere 20 volte.

Esercizio-clam-per-la-borsite-trocanterica

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4. Stretching dinamico del tensore della fascia lata

  • Posizione iniziale: Sdraiato a pancia in giù,
  • Piegare il ginocchio dell’arto inferiore dolente,
  • Spostare il piede sopra il ginocchio opposto (è una rotazione interna dell’anca),
  • Arrivati al limite, tornare alla posizione iniziale.
  • Ripetere 10 volte.

Stretching-dinamico-del-tensore-della-fascia-lata

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Consigli posturali

Le persone che dormono sul fianco dovrebbero tenere un cuscino tra le gambe.

Sedersi senza accavallare le gambe mettendo il ginocchio sopra alla coscia opposta.

In caso di zoppia, utilizzare il bastone quando si cammina.

Come alzarsi da seduto e sedersi

La cosa importante è non avvicinare le ginocchia sedendosi o alzandosi dalla sedia.

Se le ginocchia si spostano una verso l’altra, si favorisce l’utilizzo dei muscoli rotatori interni.

Mentre il nostro obiettivo è attivare gli abduttori (esterno coscia e glutei).

Come bisogna fare?

1. Scivolare fino al bordo della sedia aiutandosi con le mani,

2. Sollevare il sedere senza usare le mani,

3. Contrarre (indurire) i muscoli glutei mentre ci si alza,

4. Tenere la schiena dritta,

5. Non sporgere in avanti durante il movimento.

COME-ALZARSI-DALLA-SEDIA

Nella figura, la modella tiene le mani sulle spalle, ma non è necessario.

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Riabilitazione post-operatoria

Nelle prime 2 settimane dopo l’intervento di asportazione della borsa trocanterica in artroscopia, generalmente l’ortopedico indica di appoggiare il peso in modo progressivo, in base alla tolleranza.

Anche l’ampiezza di movimento dev’essere ridotta.

Il ritorno alle normalità è previsto dopo 4-6 settimane.

Se il paziente si sottopone contemporaneamente ad un intervento per un problema dell’articolazione, i tempi di recupero aumentano.

In questo caso è consentito appoggiare poco peso sull’arto operato (meno di 10 kg) per almeno 3 settimane.

L’ortopedico consiglia anche il kinetec, cioè il macchionario che muove passivamente l’arto operato per 4-8 ore al giorno.

Un tutore che previene la rotazione esterna dell’anca e l’estensione dev’essere utilizzato per 3 settimane.

La fisioterapia dev’essere iniziata prima possibile per prevenire le aderenze e mantenere l’ampiezza di movimento.

 

Cosa non fare?

CONSIGLI-POSTURALI-PER-LA-BORSITE-TROCANTERICA

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  1. In piedi, bisogna tenere il peso appoggiato su entrambe le gambe allo stesso modo.Evitare di appoggiare il peso su una sola gamba e sbilanciare il corpo in quella direzione.
  2. Evitare lo stretching, soprattutto del piriforme e degli abduttori.Molte persone pensano che lo stretching sia una terapia, in realtà non ha un effetto curativo, anzi.Come conferma uno studio scientifico di Harvey et al. (2017), lo stretching non migliora il dolore o la qualità di vita.

 

Quanto dura la borsite all’anca? La prognosi

Non si può stabilire in anticipo la durata della borsite trocanterica, in caso di trauma il dolore può passare in poco tempo, ma in certi casi diventa cronica e se è trascurata i tempi di recupero possono essere di mesi o anni.

Leggi anche:

Bibliografia

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Dr. Defilippo Massimo

Massimo Defilippo Mi chiamo Massimo Defilippo, sono un Fisioterapista di Rubiera che effettua fisioterapia ed osteopatia dal 2008.
Mi sono laureato con votazione di 110/110 presso l’università degli studi Magna Graecia …. Biografia completa

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