Anatomia della Colonna vertebrale
Chiamata anche spina dorsale o rachide, è formata da 32 vertebre separate da dischi fibro-cartilaginei.
E’ composta da cinque zone:
- Cervicale,
- Toracica,
- Lombare,
- Sacrale,
- Coccigea.
Le vertebre cervicali sono formate da piccoli corpi, le lombari e sacrali sono molto più grandi, questo perché il peso del corpo diventa più gravoso nelle vertebre inferiori.
Sul piano sagittale, la spina dorsale ha 4 curvature:
- 2 cifosi,
- 2 lordosi.
La lordosi si trova a livello cervicale e a livello lombare ed è una curvatura con la concavità rivolta indietro.
La lordosi cervicale è meno accentuata rispetto a quella lombare.
La cifosi è l’opposto della lordosi, si trovano nella colonna toracica e sacrale che comprende anche il coccige, questa è più accentuata rispetto alla colonna toracica.
Il rachide ha una forma simile a due “s” in colonna.
Un carico non omogeneo comporterà maggior pressione verso la parte in cui la vertebra è inclinata lateralmente.
La conseguenza è un maggior consumo di cartilagine articolare tipica dell’artrosi.
Le vertebre del rachide si allargano andando dall’alto verso il basso perché quelle inferiori devono sorreggere un peso maggiore, mentre le coccigee che non devono sorreggere il carico sono piccole.
Le vertebre sono formate anteriormente da un corpo e posteriormente dall’arco vertebrale
Se la curvatura sul piano frontale è accentuata, è una scoliosi, cioè una deviazione permanente laterale e rotatoria della colonna vertebrale.
Una scoliosi può interessare ogni tratto della spina dorsale: cervicale, dorsale o lombare e può provocare mal di schiena o male al collo.
Ci sono sette processi che hanno origine dall’arco:
- Due superiori e due inferiori che compongono l’articolazione tra le vertebre.
- Due trasversi e uno spinoso che costituiscono l’origine o l’inserzione dei muscoli dorsali.
Numerosi muscoli e legamenti tengono ben salda la colonna.
Per mantenere uniti i corpi ci sono il legamento longitudinale anteriore e posteriore, mentre per l’arco vertebrale e i processi posteriori ci sono il legamento
- Giallo,
- Interspinoso,
- Sovraspinoso,
- Intertrasversario,
- I legamenti interapofisari.
Biomeccanica della Colonna vertebrale
La colonna vertebrale ha tre funzioni principali.
La prima è di proteggere il midollo spinale posto all’interno del foro vertebrale e circondato da legamenti molto resistenti.
La seconda funzione è di sorreggere la maggior parte del peso del corpo e mantenere il capo eretto.
La terza funzione è di attutire traumi e micro-traumi interni o esterni che la colonna vertebrale trasferisce all’articolazione sacro-iliaca oppure diffonde agli arti superiori, alla testa e al busto.
Questo serve per difendere le strutture viscerali che essa protegge.
Il rachide ha 4 curve fisiologiche sul piano sagittale:
- lordosi cervicale e lombare (convessità in avanti).
- cifosi (convessità indietro) dorsale e sacro-coccigea.
Una colonna con delle curvature può sorreggere una maggior pressione, precisamente si moltiplica il peso che potrebbe sorreggere un rachide dritto per il quadrato del numero delle curve più un unità.
Nel caso del rachide si ottiene: 3*3+1=10, quindi può resistere a un peso dieci volte maggiore rispetto a una colonna vertebrale dritta.
L’osso è composto da una parte corticale (compatta) e da una parte trabecolare, presente soprattutto in ossa come il calcagno e le vertebre che sono composte da lamelle verticali e orizzontali.
In base all’orientamento di quest’impalcatura si ha maggior resistenza in certe direzioni rispetto ad altre secondo le linee di forza, per esempio le trabecole disposte verticalmente sostengono il peso del corpo in stazione eretta.
Nelle vertebre quest’orientamento comporta una minore solidità nella parte anteriore con un rischio di fratture molto più elevato rispetto alle altre parti.
Funzionalmente si considera la colonna vertebrale come un tripode con una superficie d’appoggio anteriore a livello del corpo e due superfici d’appoggio posteriori a livello dei processi inferiori.
Il corpo vertebrale, nella parte anteriore del rachide, sorregge quasi completamente il peso corporeo, mentre i processi posteriori regolano i movimenti.
Mobilità delle articolazioni
Le articolazioni vertebrali si possono dividere in 2 tipi:
- Tra i corpi ci sono delle sinfisi e hanno una mobilità limitata in ogni direzione
- Tra i processi inferiori e superiori di vertebre adiacenti si chiamano artrodie e sono responsabili della mobilità della colonna.
I movimenti possibili sono la flesso-estensione, l’inclinazione laterale e la rotazione.
L’escursione articolare massima del tronco è:
- Nella flessione 75/ 80°
- Nell’estensione di 25/30°
- Nell’inclinazione laterale 30/35°
- Nella rotazione 40/45°
A livello cervicale la mobilità è maggiore rispetto agli altri tratti, infatti qui i movimenti possono arrivare a:
- Flessione 50°
- Estensione 45°
- Inclinazione laterale 45°
- Rotazione 65°
La flesso-estensione è un movimento che si esegue sul piano sagittale e sull’asse trasverso.
Durante l’estensione lo spazio del foro intervertebrale si riduce, viceversa nella flessione.
Questo movimento è svolto quasi interamente dalla parte cervicale e lombare, mentre il tratto toracico è impossibilitato a compierlo soprattutto a causa delle articolazioni con le coste e in misura minore per lo spessore ridotto del disco rispetto ai corpi vertebrali.
Sul tratto lombare l’escursione articolare lombare è di 60° in flessione e 45° in estensione.
Inclinazione laterale. Il movimento avviene sul piano frontale e sull’asse sagittale del corpo, è limitato in caso di scoliosi.
Rotazione La rotazione si svolge sul piano trasverso e sull’asse longitudinale.
Anatomia delle vertebre cervicali
Nel tratto cervicale, toracico e lombare, le vertebre sono formate da un corpo e 7 processi.
In ognuno di questi gruppi la forma e le dimensioni delle ossa sono diverse dalle altre.
Una vertebra tipica cervicale è piccola e ha un foro centrale molto ampio.
I processi trasversi sono nella parte laterale, ognuno di essi ha un foro che si chiama foro trasversario, di qui passano l’arteria e la vena vertebrale.
La 7° vertebra cervicale è detta prominente, non ha il foro per l’arteria vertebrale e ha il processo spinoso molto lungo e non bifido, questa vertebra sporge molto all’esterno.
Le vertebre cervicali hanno caratteristiche peculiari, la prima si chiama Atlante e la seconda Epistrofeo.
L’Atlante non ha il corpo, ma possiede due archi, uno normale e l’altro dove di solito si trova il corpo, si chiamano arco anteriore e posteriore. In questa vertebra manca il processo spinoso.
Nell’atlante c’è un grande foro vertebrale riempito in parte dall’articolazione con la seconda vertebra.
La seconda vertebra si chiama epistrofeo, sopra al corpo ha una protuberanza detta Dente dell’Epistrofeo.
Essa possiede l’inizio di un processo spinoso bifido.
Il dente dell’Epistrofeo è molto lungo, sovrasta l’Atlante e arriva a livello del grande foro occipitale, nei colpi di frusta violenti se si frattura può colpire il midollo e può portare fino al decesso.
La morte per impiccagione è causata dalla rottura del Dente dell’Epistrofeo.
E’ importante nei grandi fratturati non muovere il collo perché il dente dell’epistrofeo emerge nel grande foro occipitale e può comprimere il tronco celebrale e il midollo allungato in cui giacciono i centri respiratori.
La distruzione di questa parte del cervello porta alla morte perché qui ci sono centri vitali.
La colonna vertebrale si collega alla base del cranio tramite l’Atlante, in corrispondenza delle faccette articolari, ai lati del grande foro dell’osso occipitale.
L’articolazione si chiama Atlo-Occipitale e permette solo movimenti di flesso-estensione.
Il movimento di rotazione della testa invece avviene a livello dell’articolazione tra Atlante ed Epistrofeo.
Le vertebre toraciche
Le vertebre toraciche hanno il corpo più grande rispetto alle cervicali, ma queste ultime hanno un diametro trasverso maggiore.
Scendendo verso le vertebre lombari il processo spinoso è sempre più inclinato e non è bifido.
I processi trasversi presentano una faccetta articolare.
La prima vertebra toracica presenta una sola faccetta costale sul corpo, dalla seconda alla decima ci sono due emi-faccette, perché le coste si articolano con la vertebra corrispondente e con quella precedente.
Il foro vertebrale è minore rispetto alle vertebre cervicali e ha una forma simile ad un pentagono.
Il processo trasverso delle vertebre toraciche permette alle coste di alzarsi, con la contrazione dei muscoli intercostali.
La testa della costa si articola con due vertebre tranne la prima, l’undicesima e la dodicesima.
Le altre si articolano con la costa di numero corrispondente.
Le vertebre lombari
Le vertebre lombari sono cinque, hanno corpo grande e foro vertebrale molto piccolo rispetto al corpo, hanno un processo spinoso grande a forma quadrilatera.
Il foro vertebrale è più largo delle vertebre toraciche ma meno di quelle cervicali ed ha forma simile ad un triangolo.
Le faccette articolari superiori hanno superficie concava, mentre le inferiori convessa.
I processi articolari superiori guardano avanti e gli inferiori indietro, nelle toraciche è il contrario.
La quinta vertebra lombare ha alcune differenze rispetto alle altre quattro.
Sul piano sagittale ha forma simile ad un trapezio rettangolare con il lato minore verso il processo spinoso.
Inoltre i processi trasversi e le faccette articolari inferiori sono in una posizione più laterale rispetto alle altre vertebre.
Osso Sacro
Si trova tra il tratto lombare e quello coccigeo ed ha la forma simile ad una piramide rovesciata.
E’ formato dai corpi di 5 vertebre uniti senza interposizione di dischi intervertebrali.
Lateralmente, i processi trasversi si sono fusi tra loro formando delle sporgenze chiamate ali.
I fori intervertebrali sono detti fori sacrali, sono presenti quattro fori anteriori e quattro posteriori per lato, da questi escono i nervi spinali.
L’osso sacro ai due lati presenta una superficie articolare chiamata faccetta auricolare perché ha una forma che ricorda l’orecchio.
Questa si articola con una faccetta abbastanza sottile che sta nell’osso dell’anca formando l’articolazione sacro-iliaca.
L’osso sacro si articola inferiormente con il coccige.
Il disco intervertebrale
E’ un cuscinetto fibrocartilagineo, situato tra il corpo di una vertebra e quella sottostante.
Si trova tra le vertebre del tratto cervicale, dorsale e lombare, non è presente a livello sacrale o coccigeo.
La forma è quasi uguale a quella dei corpi che separa, si adatta bene ai contorni di questi.
Le vertebre hanno un’altezza circa uguale anteriormente e posteriormente, tranne le toraciche che presentano un altezza maggiore nella parte posteriore.
I dischi sono più alti anteriormente nella parte lombare e cervicale, viceversa nel tratto toracico, ne consegue la forma caratteristica del rachide con le tre curve fisiologiche.
I dischi intervertebrali aumentano di spessore progressivamente andando dalla zona cervicale a quella lombare.
Il rapporto di proporzionalità tra l’altezza dei dischi e quella dei corpi è massimo tra le vertebre cervicali, mentre è minimo tra le vertebre toraciche.
Nei tratti in cui il disco ha spessore maggiore rispetto al corpo l’escursione articolare del rachide è maggiore.
Il disco è composto da fibre collagene, cartilaginee e connettivali, non contiene vasi sanguigni o terminazioni nervose.
Ha una funzione di ammortizzatore per attenuare le pressioni a cui è sottoposta la colonna durante il giorno, provenienti sia dal basso che dall’alto.
E’ formato da due strutture concentriche:
- la parte interna è chiamata nucleo polposo, di consistenza gelatinosa, è costituito prevalentemente da mucopolisaccaridi idrofili e acqua.
- la parte esterna è l’Anulus Fibroso, cioè una solida e rigida capsula esterna, le cui fibre sono oblique e disposte in fasci concentrici con direzioni opposte. Questa struttura serve per distribuire equamente le forze esercitate sulla colonna.
La maggior parte della pressione del disco si scarica sul nucleo polposo.
Durante il giorno in posizione eretta o seduta comporta il peso della parte superiore del corpo grava sulle vertebre, ma anche sui dischi, ne consegue lo spostamento di parte dell’acqua contenuta nel nucleo polposo verso il corpo vertebrale.
L’altezza del corpo, infatti, è minore la sera di circa 1-1,5 centimetri rispetto al mattino.
ll nucleo polposo non si trova esattamente al centro dell’Anulus, ma è un po’ spostato verso la parte posteriore, cioè l’arco vertebrale.
Quando si compiono movimenti di flesso-estensione o inclinazione laterale del rachide, il disco si stringe dalla parte in cui si sposta la schiena.
Invecchiando, il disco degenera, il nucleo polposo si disidrata facendo gravare maggior peso sull’Anulus che quindi può lacerarsi.
Questo comporta una minore elasticità e una diminuzione di altezza.
La vita sedentaria, l’obesità e le cattive abitudini di igiene posturale favoriscono la disidratazione dei dischi.
In queste condizioni un movimento brusco della schiena può portare a una fuoriuscita del nucleo polposo oltre l’Anulus, cioè un ernia.
Una protrusione del nucleo polposo che preme sul midollo o sulle radici dei nervi spinali è considerata causa di lombalgia, anche se la maggior parte dei soggetti a cui è stata riscontrata un ernia del disco, non lamenta:
Il Midollo Spinale
E’ un fascio di nervi che, insieme all’encefalo, forma il sistema nervoso centrale.
Origina dal cervello e più precisamente dal bulbo e termina formando il cono midollare a livello L2.
Il midollo spinale ha forma quasi conica, è inserito e protetto dal forame vertebrale che è il canale compreso tra il corpo e l’arco vertebrale.
La protezione del midollo è data in prima istanza dal liquido cerebro-spinale e dalle meningi, cioè un triplo strato di membrane: la dura madre (la più esterna), l’araconide e la pia madre (la più interna).
I neuroni sono l’unità funzionale del sistema nervoso, compongono la sostanza grigia del midollo spinale che sul piano trasverso ha forma simile ad una “H”.
All’esterno della sostanza grigia si trova la sostanza bianca, composta da fasci di nervi ascendenti e discendenti, i primi portano informazioni di tipo sensitivo, i secondi portano i comandi motori ai muscoli.
Le radici posteriori sono sensitive, mentre le radici anteriori sono motorie.
Nella parte laterale della spina dorsale, nello spazio compreso tra i peduncoli di due vertebre adiacenti, ci sono i fori di coniugazione, attraversati dai nervi spinali.
Dal midollo escono le radici nervose spinali, anteriore e posteriore.
Dopo aver attraversato il forame di coniugazione si uniscono in un unico nervo spinale che innerva i visceri e l’apparato locomotore.
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