La frattura vertebrale può essere causata da un trauma o una patologia che colpisce le ossa della colonna vertebrale.
Le fratture dorso-lombari sono le più frequenti, in particolare la dodicesima dorsale, la prima e la seconda lombare che rappresentano la cerniera dorso-lombare.
Il tratto di colonna vertebrale dorsale è rigido e libero di muoversi quasi solo in rotazione per la presenza delle coste.
Invece il tratto lombare è più flessibile perché è in grado di:
- Flettersi,
- Estendersi,
- Inclinarsi in maniera rilevante.
La zona di connessione tra la porzione dorsale e quella lombare è sottoposta a forti stress, il motivo è biomeccanico.
Per Questo motivo, le vertebre più colpite sono D12 ed L1.
Le fratture delle vertebre lombari sono lesioni spinali che possono avere conseguenze significative sulla qualità della vita.
Queste fratture possono verificarsi a causa di traumi come cadute o incidenti, ma sono anche spesso associate a problemi come l’osteoporosi.
Una frattura scomposta può avvenire con lo spostamento di un moncone rispetto all’altro.
Quest’evenienza è molto pericolosa perché un frammento osseo può colpire il midollo spinale causando danni neurologici (paraplegia, perdita di sensibilità e riflessi, incontinenza per perdita del controllo degli sfinteri).
Fratture delle Vertebre Lombari da Caduta
Le fratture delle vertebre lombari da caduta sono frequenti soprattutto tra gli anziani.
Quando una persona cade e impatta violentemente contro il suolo, l’energia del colpo può concentrarsi sulla colonna vertebrale, provocando una frattura.
Le cadute da un’altezza elevata o su superfici dure aumentano il rischio di fratture, specialmente in individui con ossa già indebolite.
Le fratture da caduta possono variare in gravità e richiedere un trattamento che va dal riposo alla chirurgia nei casi più estremi.
Fratture da Compressione delle Vertebre Lombari
Le fratture da compressione sono una delle forme più comuni di frattura vertebrale lombare.
Queste fratture si verificano quando un segmento della colonna vertebrale viene schiacciato, riducendone l’altezza.
Spesso, le fratture da compressione si verificano in persone con osteoporosi, dove le ossa sono indebolite e più suscettibili a fratture.
La compressione vertebrale può provocare dolori intensi e debilitanti, limitando la mobilità e l’autonomia della persona colpita.
Osteoporosi e Fratture Lombari
L’osteoporosi è una condizione in cui le ossa diventano fragili e sottili, aumentando il rischio di fratture.
Nelle persone affette da osteoporosi, le fratture vertebrali lombari possono verificarsi con attività quotidiane normali, come sollevare un oggetto pesante o persino tossire con forza.
La riduzione della densità ossea è una delle principali cause di fratture vertebrali, e la gestione dell’osteoporosi è fondamentale per prevenire queste lesioni.
Fratture Vertebrali D12 e L1
Le vertebre D12 e L1 sono le più comunemente colpite da fratture lombari, a causa della loro posizione di transizione tra:
- La parte rigida della colonna toracica,
- La parte mobile della colonna lombare.
Una frattura di D12 o L1 può causare dolore severo e instabilità nella colonna vertebrale, richiedendo spesso un’attenta valutazione clinica.
La frattura della vertebra L1 è particolarmente significativa poiché questa vertebra sostiene una parte significativa del peso corporeo e funge da snodo tra la parte toracica e lombare della colonna.
Fratture Amieliche e Mieliche
Le fratture amieliche e mieliche rappresentano due diverse categorie di lesioni vertebrali:
- Fratture Amieliche: Sono quelle che non coinvolgono il midollo spinale. Sebbene possano essere molto dolorose, di solito non provocano danni neurologici permanenti.
- Fratture Mieliche: Sono più gravi e coinvolgono il midollo spinale, potenzialmente causando paralisi o perdita della funzione sensoriale. Le fratture mieliche richiedono un trattamento immediato per ridurre al minimo il danno al sistema nervoso.
Altri Aspetti Importanti delle Fratture Lombari
Altri argomenti di interesse per chi ricerca informazioni sulle fratture lombari includono la valutazione del rischio, le misure preventive, e le tecniche di riabilitazione.
Valutazione del Rischio
La valutazione del rischio di frattura lombare è essenziale per prevenire lesioni gravi, soprattutto in persone con osteoporosi o altre condizioni predisponenti.
Tecniche come la densitometria ossea (MOC) possono aiutare a identificare individui a rischio e a implementare strategie preventive.
Il midollo spinale può essere sezionato durante il trauma da un frammento di vertebra oppure può andare in necrosi perché viene lesionata un’arteria che lo irrorava.
È importante sapere che i danni neurologici possono essere temporanei e provocati dall’infiammazione conseguente alla frattura, quando l’edema che comprime il midollo viene riassorbito, i sintomi regrediscono.
Sulla colonna vertebrale grava tutto il carico del peso corporeo, quindi un supporto debole o traballante causa danni all’intero sistema, si distinguono:
- Le fratture instabili causano l’impossibilità di sostenere il peso corporeo, quindi la posizione eretta può danneggiare le strutture circostanti.
- Le fratture stabili non peggiorano sotto il carico del corpo e possono guarire senza interventi chirurgici.
Quando si danneggia solo il corpo della vertebra si parla di frattura somatica, generalmente il meccanismo lesivo è il collasso vertebrale e i rischi di danni neurologici sono minimi.
La lesione può causare la deformazione della vertebra, soprattutto se capita a un soggetto anziano con osteoporosi, è facile che il corpo vertebrale cilindrico diventi cuneiforme perché si schiaccia anteriormente o posteriormente.
Il midollo spinale si trova all’interno dell’arco vertebrale posteriore, se la frattura provoca una spondilolisi (rottura dell’arco), è possibile che causi danni neurologici gravi.
È necessario prestare molta attenzione durante gli spostamenti dei pazienti traumatizzati perché se si provoca lo spostamento dei frammenti ossei, si può ledere il nervo.
Tra le lesioni più pericolose ci sono quelle da scoppio perché rompono la vertebra in tanti piccoli pezzetti, sono instabili e nella stragrande maggioranza dei casi causano deficit neurologici.
Sintomi delle Fratture Vertebrali
I sintomi di una frattura vertebrale lombare possono variare a seconda della gravità della frattura e della compressione dei nervi spinali. Tra i sintomi più comuni si includono:
- Dolore acuto e improvviso nella zona lombare.
- Difficoltà a muoversi o a camminare.
- Dolore che si irradia lungo le gambe (sciatica).
- Debolezza muscolare o intorpidimento negli arti inferiori.
- Deformità visibile della colonna vertebrale, come una gobba o una curvatura anomala.
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Chi colpisce?
Gli anziani con osteoporosi sono i soggetti più a rischio di fratture vertebrali, anche dopo un movimento molto semplice come piegarsi per sollevare un peso oppure se scivolano a terra.
È possibile che la rottura sia causata da un tumore che produce delle metastasi vertebrali oppure dall’assunzione regolare di farmaci come il cortisone.
È abbastanza probabile una recidiva nelle lesioni della colonna causate da scarsa densità di calcio nelle ossa.
Misure Preventive
Tra le misure preventive più efficaci ci sono:
- L’adozione di una dieta ricca di calcio e vitamina D,
- L’esercizio fisico regolare per mantenere la forza ossea e muscolare,
- Evitare attività che possano mettere eccessivo stress sulla colonna vertebrale.
Riabilitazione ed Esercizi Post Frattura delle Vertebre Lombari
In base alle indicazioni dell’ortopedico o del neurochiururgo, si può fare fisioterapia per:
- Velocizzare il consolidamento dell’osso,
- Facilitare il recupero,
- Recuperare la funzionalità, la forza, l’ampiezza di movimento.
Inoltre, il paziente si sente più sicuro se è seguito da un professionista che si occupa di questi disturbi.
Infatti, spesso il paziente ha paura a fare anche dei movimenti della vita quotidiana, pur non essendoci motivo.
Naturalmente, bisogna sempre seguire le indicazioni del medico che ha fatto una visita accurata e ha valutato la gravità della situazione.
Infatti, se c’è una frattura instabile, può consigliare un intervento chirurgico.
Riabilitazione dopo una Frattura da Caduta
La riabilitazione post-frattura da caduta o da compressione deve iniziare con un approccio graduale, volto a ridurre il dolore e migliorare la mobilità.
Gli esercizi devono essere eseguiti con cautela per evitare ulteriori danni alla colonna vertebrale.
Inizialmente, possono essere eseguiti esercizi di respirazione profonda e movimenti di base per prevenire la rigidità e mantenere la circolazione.
Con il miglioramento delle condizioni, si passa a esercizi di rafforzamento e stabilizzazione.
Esercizi per le fasi iniziali
Contrazione Isometrica dei Muscoli Addominali
- Sdraiati sulla schiena con le ginocchia piegate.
- Contrai delicatamente i muscoli addominali senza sollevare la schiena dal pavimento.
- Mantieni la contrazione per 5-10 secondi e rilascia.
- Ripeti 10-15 volte.
Esercizio del Ponte:
- Sdraiati sulla schiena con le ginocchia piegate.
- Solleva lentamente il bacino verso l’alto fino a formare una linea retta dalle spalle alle ginocchia.
- Mantieni la posizione per alcuni secondi e abbassa lentamente.
- Ripeti 10 volte.
Rotazione della Colonna in Posizione Seduta:
- Seduto su una sedia, ruota lentamente il busto a sinistra e a destra.
- Mantieni ogni posizione per alcuni secondi e ripeti 10 volte per lato.
Sollevamento della Gamba in Decubito Laterale:
- Sdraiati su un lato con le gambe dritte.
- Solleva lentamente la gamba superiore verso l’alto senza piegare il ginocchio.
- Mantieni la posizione per alcuni secondi e abbassa lentamente.
- Ripeti 10 volte per ogni lato.
Esercizi di Riabilitazione per Fratture Mieliche
Gli esercizi per le fratture mieliche devono essere eseguiti sotto stretta supervisione medica. L’obiettivo è recuperare la massima funzionalità possibile, lavorando su esercizi di mobilità passiva e attiva.
Rotolamento Passivo della Pelvi:
- Sdraiati sulla schiena con le ginocchia piegate.
- Con l’aiuto di un terapista o di un dispositivo di supporto, ruota lentamente il bacino da un lato all’altro.
- Questo esercizio aiuta a mantenere la mobilità del tronco e a ridurre la rigidità.
Esercizi per Migliorare la Densità Ossea e la Stabilità
Gli esercizi di carico, come camminare e sollevare pesi leggeri, sono efficaci nel migliorare la densità ossea.
La terapia fisica può anche includere esercizi di equilibrio per prevenire cadute.
Camminata su Punte e Talloni:
- Cammina lentamente sulle punte dei piedi per 10 passi, quindi sui talloni per altri 10 passi.
- Questo esercizio aiuta a migliorare l’equilibrio e a rafforzare i muscoli delle gambe.
Equilibrio su una Gamba:
- In piedi vicino a una parete per supporto, solleva un piede e mantieni l’equilibrio sulla gamba opposta.
- Mantieni la posizione per 10-20 secondi e cambia gamba.
- Ripeti 5 volte per ogni lato.
Esercizi per la fase avanzata
Il rafforzamento dei muscoli della schiena e dell’addome è fondamentale per sostenere la colonna vertebrale e prevenire ulteriori lesioni.
Sollevamento dell’arto inferiore:
- Sdraiati sulla schiena con una gamba dritta e l’altra piegata.
- Solleva lentamente la gamba dritta a pochi centimetri dal pavimento, mantieni la posizione per alcuni secondi e abbassa lentamente.
- Ripeti 10-15 volte per ogni gamba.
La stabilizzazione della colonna vertebrale aiuta a prevenire movimenti eccessivi che potrebbero aggravare una frattura o causare dolore.
Plank Modificato:
- Inizia in posizione quadrupedica (mani e ginocchia a terra).
- Solleva una gamba e il braccio opposto, mantenendo la schiena dritta.
- Mantieni la posizione per 5-10 secondi e cambia lato.
- Ripeti 10 volte per ogni lato.
Leggi anche:
- Anatomia della colonna vertebrale
- Artrosi alla colonna vertebrale
- Terapia per l’artrosi della colonna vertebrale
Fonti Scientifiche
- Lee, H. M., Kim, H. S., & Kim, S. W. (2012). “Spinal fractures in patients with osteoporosis: Evaluation and management.” Journal of Bone Metabolism, 19(1), 15-19. DOI: 10.11005/jbm.2012.19.1.15
- Sinaki, M., & Mikkelsen, B. A. (1984). “Postmenopausal spinal osteoporosis: Flexion versus extension exercises.” Archives of Physical Medicine and Rehabilitation, 65(10), 593-596.
- McGill, S. M. (2007). “Low back disorders: Evidence-based prevention and rehabilitation.” Human Kinetics. ISBN: 9780736066921