Terapia e rimedi per la fascite plantare
Questo articolo non ti vuole spingere a fare un’auto diagnosi e a provare delle terapie se non lavori nel settore.
Questo perché lo stesso sintomo può essere causato da diversi disturbi.
Quindi è importante che un medico capisca bene la situazione e sappia indirizzare il paziente verso la terapia adatta o inviarlo altrove per accertamenti.
Molti pazienti mi dicono che vogliono capire cos’hanno.
Ma oltre a una spiegazione a grandi linee, non si può capire in pochi minuti il funzionamento del corpo umano.
Dovresti prendere una laurea in medicina e una in fisioterapia/osteopatia.
E poi, dopo anni di esperienza forse capiresti cos’hai.
Quindi, la cosa importante è scegliere il professionista giusto che ti seguirà.
Trattamento iniziale
L’obiettivo del trattamento è quello di ridurre l’infiammazione, ammesso che ci sia.
Infatti, come abbiamo visto nell’articolo su cause e sintomi, spesso il problema non è l’infiammazione.
Quello che succede è che c’è una rigidità di:
- Alcune articolazioni di piede e caviglia,
- Altre parti del corpo anche se distanti.
Questo succede per la formazione di microaderenze (ponti di collagene) o formazione di tessuto fibroso nel tessuto connettivo.
La conseguenza è un malfunzionamento dei nervi e della circolazione sanguigna.
Per risolvere la fascite plantare a lungo termine bisogna togliere la causa.
Altrimenti, qualsiasi terapia avrà solo un beneficio temporaneo.
Cosa fare?
Per curare la fascite plantare è necessario il riposo per evitare un peggioramento temporaneo:
- Del dolore,
- Dell’infiammazione (eventuale).
Bisogna smettere di praticare le attività che favoriscono la comparsa dei sintomi come:
- Correre,
- Saltare,
- Stare in piedi per lunghi periodi.
Continuando a svolgere le attività abituali si rischia di peggiorare i sintomi.
Tuttavia, non bisogna preoccuparsi troppo, basta fermarsi quando fa male.
Plantari e scarpe adatte
Per rimuovere il dolore della fascite plantare, il medico può prescrivere i plantari (o solette) per distribuire meglio il peso su una superficie più grande.
Ci sono due possibilità:
- Un plantare preformato,
- Un plantare su misura che costruisce il podologo.
Attenzione perché se il plantare su misura non è corretto, può causare altri disturbi.
Inoltre, spesso chiedo al paziente di togliere il plantare per capire se l’origine della fascite è proprio un plantare usato per curare un altro disturbo.
Questo strumento serve per:
- Correggere la pronazione e la supinazione del piede,
- Dare un miglior sostegno, diffondendo il peso del corpo su una superficie maggiore.
Le talloniere morbide riescono ad elevare un po’ il calcagno fornendo maggiore supporto.
Quali scarpe utilizzare?
Le calzature con un buon plantare ammortizzante e con almeno 1 cm di tacco riducono lo stress sulla fascia plantare.
Si possono utilizzare anche dei tutori notturni per tenere allungato l’arco plantare e quindi prevenire i sintomi della mattina.
Si può ottenere lo stesso risultato con un bendaggio.
Kinesio taping
Il kinesio taping non si effettua spesso per la fascite plantare.
Tuttavia, si può applicare in questo modo per ridurre la tensione della fascia.
Certo, è difficile essere sicuri che possa aiutare molto quando sei in piedi e hai le scarpe.
Kinesio-Taping per fascite plantare:
- Azione: drenante-decontratturante.
- Forma: Una striscia a ventaglio con 3 code.
- Lunghezza: dal tallone fino alle dita dei piedi.
Applicare partendo dal tallone verso le dita dei piedi, senza tensione e avvolgendo tutta la fascia plantare.
Fisioterapia strumentale
La laser terapia e gli ultrasuoni possono essere usate per ridurre il dolore.
Questo perché stimolano una reazione del corpo che può favorire la guarigione.
Tuttavia non sono le terapie più efficaci.
Tra le cure più efficaci per curare la fascite plantare c’è la terapia ad onde d’urto extracorporee (ESWT).
Le onde sonore ad alta energie sono dirette alla zona dolorosa per indurre un processo di riparazione dei tessuti.
Gli effetti indesiderati della ESWT possono essere:
- Lividi,
- Gonfiore,
- Dolore durante il trattamento.
Terapia manuale
Ok, questo è uno dei modi migliori per andare alla causa del problema.
Infatti, se hai una fascite, generalmente il problema è:
- Un blocco delle articolazioni della caviglia o del retro piede (parte posteriore del piede),
- Una rigidità del tessuto connettivo.
Non saranno i tutori, un bendaggio, il ghiaccio o altri rimedi della nonna a sbloccarti.
Quindi, la cosa migliore è sempre affidarsi a un professionista che possa risolvere il problema alla radice.
Ci sono tante terapie possibili, vediamole brevemente.
A livello manuale alcuni fisioterapisti effettuano la fibrolisi diacutanea che serve per:
- Rompere le aderenze,
- Stimolare i processi di guarigione del corpo.
Tuttavia è molto dolorosa e raramente sufficiente a risolvere il problema.
Una terapia simile è il massaggio trasverso profondo o cyriax che si effettua con le mani o con i gomiti.
Il fisioterapista massaggia nella direzione perpendicolare alle fibre della fascia.
Queste sono terapie che agiscono sulla zona dolente (potremmo chiamarle sintomatiche).
Spesso fanno male e generalmente non agiscono sull’origine del disturbo.
Generalmente non uso le tecniche dolorose anche se prescritte dal medico perché:
- Si possono ottenere risultati uguali o migliori con terapie delicate,
- Il paziente non gradisce e a volte può rimanere più indolenzito per diversi giorni.
Inoltre, se non si toglie la causa spesso il dolore si ripresenta.
Poi ci sono tecniche di stretching.
Io sconsiglio queste metodiche che non hanno nessun fondamento scientifico.
Infatti, lo stretching non è supportato dalla scienza e posso assicurare di aver visto tanti danni da stretching statico, anche gravi.
Osteopatia e terapia manuale fisioterapica
L’osteopatia è utile perché può eliminare il blocco di un articolazione o può liberare un nervo compresso che provocano il dolore alla pianta del piede.
L’osteopatia è una terapia manuale completa che permette di agire su:
- Articolazioni,
- Fascia di tessuto connettivo (tessuto che unisce tutte le parti del corpo),
- Nervi (indirettamente).
In questo modo si può intervenire su tutte le cause possibili.
Inoltre, dato che questa terapia considera il corpo come un sistema integrato e non come pezzi separati, può agire anche in altre parti del corpo se l’origine non è nel piede.
Infatti, il problema potrebbe essere per esempio:
- Nei nervi di schiena e bacino,
- In una cicatrice addominale.
In poche righe non si può riassumere tutto il ragionamento clinico e le tecniche manuali che permettono di risolvere il problema.
Tuttavia, la cosa importante è comprendere che non si tratta di una terapia sintomatica, ma di rimettere in equilibrio l’organismo.
Quando il corpo è in equilibrio si auto-guarisce.
Rimedi naturali
I rimedi naturali non sono cure definitive, ma cure naturali che danno sollievo temporaneo finché trovi una terapia definitiva.
È possibile applicare impacchi di ghiaccio per 20 minuti, 3 volte al giorno, tutti i giorni.
Guarirò applicando il ghiaccio?
Certo che no, però puoi avere un po’ di sollievo temporaneo perché ti anestetizza.
Un tempo il medico consigliava di fare dei pediluvi con acqua tiepida e sale.
In una bacinella d’acqua bisogna versare 8/10 cucchiai di sale.
Anche questo è un rimedio di dubbia efficacia, ma alcuni medici lo consigliano.
Esercizi di potenziamento per la fascite plantare
Perché fare gli esercizi?
Molti pensano che il piede faccia male perché i muscoli sono deboli.
In realtà non è proprio così.
Si tratta di squilibri per cui alcune parti del piede si sovraccaricano.
Questo può portare il dolore.
Ma se noi li rinforziamo, rischiamo di peggiorare ancora di più la situazione.
Invece, bisogna rinforzare i muscoli che non stanno lavorando e si stanno indebolendo.
Grazie a questi esercizi per la fascite plantare si può facilmente migliorare:
- La flessibilità,
- Il movimento,
- L’equilibrio.
Naturalmente, non bisogna fare gli esercizi se fanno male.
Esercizi
– Sollevamento del tallone
- Stando a piedi nudi sul pavimento, alzare lentamente i talloni rimanendo sulle punte dei piedi.
- Mantenere questa posizione per alcuni secondi e poi scendere lentamente.
- Si possono provare versioni più difficili di questo esercizio, eseguendolo per esempio sul bordo di un gradino, oppure su un piede solo.
– Piegamento di Dita e caviglia
- Posizione iniziale: seduto o sdraiato.
- Piegare le dita dei piedi verso il basso mentre si effettua la flessione dorsale della caviglia.
- Ritornare alla posizione iniziale.
– A piedi su un asciugamano
- Piegare un asciugamano lungo a forma di tubo e posizionarlo sul pavimento.
- Camminare avanti e indietro a piedi nudi in equilibrio sul telo.
– In equilibrio su una gamba
- Stare a piedi nudi su una gamba sola cercando di mantenere l’equilibrio.
- Iniziare tenendo gli occhi aperti, poi chiudere gli occhi per aumentare la difficoltà.
– Camminare sulla spiaggia
Fare una passeggiata a piedi nudi su qualsiasi superficie sabbiosa disponibile (si sfruttano le irregolarità del terreno).
– Il gioco delle biglie
- Mettere alcune biglie sul pavimento e usando le dita dei piedi prenderne una e metterla in un bicchiere.
- È possibile utilizzare piccole pietre, cubi, matite o qualsiasi cosa si possa raccogliere con i piedi.
– Camminata in punta di piedi
Camminare a piedi nudi sulle punte piedi, spingendosi il più in alto possibile.
– Sollevamento dell’arco plantare
- Sedersi su una sedia con i piedi sul pavimento in posizione rilassata.
- Sollevare leggermente l’arco plantare lasciando le dita attaccate al terreno.
- Per svolgere questo esercizio in modo più difficile, si può eseguire:
- Stando in piedi, su un piede solo,
- Su una superficie morbida e irregolare.
– Palla sotto al piede
- Posizionare una pallina da tennis o da golf sotto al piede.
- Rollare con il piede sopra alla pallina in modo da allungare tutta la fascia plantare.
- Eseguire l’esercizio almeno 2 minuti al giorno.
Sport consentiti e vietati
Il nuoto e il kajak sono consentiti.
In caso di fascite plantare lieve, la bicicletta può essere consentita se non causa dolore.
È meglio se l’appoggio del piede è più posteriore.
La corsa e gli sport che prevedono dei salti sono da evitare temporaneamente.
Quanto dura? La prognosi
La durata della fascite plantare può essere lunga se non si toglie la causa.
I tempi di recupero (guarigione) possono superare l’anno.
Se il disturbo è affrontato in fase acuta con le terapie adatte, si può guarire in un mese circa.
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