La frattura del ginocchio si può verificare nella rotula, condili femorali, piatto tibiale, eminenza intercondiloidea tibiale e tuberosità tibiale.

La causa di queste lesioni può essere una forza diretta o indiretta.
Le fratture di tibia e rotula rappresentano l’1% di tutte le fratture scheletriche.
Le lesioni dei condili femorali rappresentano il 4% di tutte le fratture del femore.

 

Cause della frattura del ginocchio

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Frattura del ginocchio, test di movimento
© Massimo Defilippo

Le fratture del ginocchio possono essere causate da:

  • Un trauma (diretta o indiretta),
  • Stress cronico,
  • Altre malattie, ad esempio un osteosarcoma (tumore osseo)

Le fratture del ginocchio possono essere causate da un trauma diretto o indiretto con conseguente dolore ed edema.

  • Generalmente, la frattura della rotula è provocata da un colpo diretto, ad esempio un infortunio in un incidente automobilistico, una caduta sul ginocchio flesso oppure la contrazione del quadricipite mentre il ginocchio è in posizione semiflessa (ad esempio, durante un passo falso o una caduta).
  • Le fratture del condilo femorale (nella zona del femore vicino al ginocchio) sono causate dall’appoggio del peso in senso verticale con deviazione in valgo (verso l’interno) o varo (verso l’esterno).
  • La frattura dell’eminenza intercondiloidea tibiale si verifica con un colpo diretto alla parte prossimale (superiore) della tibia con il ginocchio flesso, come quando si cade da una bicicletta. Può avvenire anche a causa dell’iperestensione con il ginocchio deviato in varo o valgo, come nel caso di scontro tra veicoli o incidenti sportivi (le fratture con avulsione dell’eminenza tibiale si verificano più spesso nei bambini di età 8-14 anni, ma possono capitare anche nei pazienti adulti).
  • La frattura del tubercolo tibiale di solito si verifica mentre si eseguono sport in cui si salta come ad esempio la pallacanestro, i tuffi, la ginnastica e il calcio. È più frequente nei maschi che nelle femmine.
  • La frattura del piatto tibiale (nella parte superiore della tibia vicino al ginocchio) è causata da un incidente stradale, una caduta dalla moto oppure in caso di caduta dall’alto il femore può sfondare il piatto tibiale.
    Nelle persone anziane o con osteoporosi la lesione del piatto tibiale si può verificare anche con traumi lievi). Il paziente è generalmente in grado di sopportare il peso del corpo.

 

Sintomi della frattura del ginocchio

Quando si valuta il paziente con sospetta frattura al ginocchio bisogna verificare la presenza di gonfiore, ematomi e rigidità (limitazione del movimento).
Si deve chiedere al paziente di sdraiarsi supino e di sollevare la gamba distesa contro la gravità per verificare se questo movimento è possibile. In caso di frattura rotulea scomposta il paziente non riesce ad alzare l’arto inferiore.

 

Fratture della rotula

I pazienti sentono dolore al ginocchio sopra la rotula.
Il soggetto sente male nell’estensione del ginocchio oppure non è in grado di stenderlo.

 

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Sollevamento gamba
© Massimo Defilippo

Fratture del condilo femorale

Il paziente sente dolore sul femore a livello del condilo femorale mediale o laterale, spesso si vede un ematoma.
Il soggetto con questa frattura non è in grado di appoggiare il peso corporeo sulla gamba rotta.

Fratture dell’eminenza intercondiloidea

I pazienti si possono presentare con un ematoma al ginocchio e un dolore lancinante.
Si può verificare un’avulsione (distacco) all’inserzione del legamento crociato anteriore sulla tibia.

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Fratture del tubercolo tibiale

I pazienti hanno dolore sulla parte anteriore della tibia, circa 2/3 cm sotto alla superficie articolare.
In caso di fratture gravi il paziente non riesce ad estendere il ginocchio.

 

Frattura del piatto tibiale

I pazienti hanno il ginocchio gonfio e dolente sulla parte mediale o laterale.
Fino al 30% di questo tipo di fratture sono associate a lesioni dei legamenti del ginocchio (collaterale mediale o legamento crociato anteriore in caso di frattura del piatto nella parte mediale, mentre le lesioni del collaterale laterale o del legamento crociato posteriore avvengono in caso di frattura del piatto tibiale nella parte laterale).
 

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© alamy.com

 

Cosa fare? Le cure per la frattura del ginocchio

Frattura della rotula
Le fratture composte con il ginocchio che si può estendere completamente si trattano con un gesso o una ginocchiera, le stampelle e l’appoggio parziale del peso corporeo per 6 settimane.
In caso di frattura scomposta o associata ad un problema di estensione, c’è l’indicazione per l’intervento chirurgico di riduzione e fissazione interna con un cerchiaggio.
In caso di grave frattura comminuta può essere necessaria una patellectomia parziale o totale (rimozione della rotula e sostituzione con il tendine rotuleo-quadricipitale).
I pazienti con fratture esposte dovrebbero assumere antibiotici e bisogna consultare l’ortopedico per rimuovere il tessuto necrotico e i corpi estranei.
È fondamentale detergere accuratamente la parte fratturata per evitare infezioni.

Frattura del condilo femorale
Esistono diversi tipi di lesione condilare: sopracondilare, intercondilare o condilare.
Se la frattura è nella parte interna dell’osso si definisce intraspongiosa perché questa zona è composta da tante trabecole, mentre l’esterno è fatto di osso compatto.
I nervi e le arterie sono molto vicine alla frattura, quindi bisogna fare un approfondito esame dei nervi e dei vasi sanguigni.
Si può evitare l’intervento chirurgico solo per le fratture incomplete o composte, mentre quelle esposte, scomposte o con lesioni nervose e vascolari necessitano di una fissazione chirurgica.

Frattura spina tibiale
Per una frattura composta (se l’articolazione del ginocchio è stabile) è sufficiente immobilizzare il ginocchio con un gesso o un tutore.
In caso di ginocchio instabile, di avulsione completa della spina tibiale o in caso di frattura scomposta serve una consulenza ortopedica per valutare un eventuale fissazione chirurgica.

Frattura del tubercolo tibiale
Per le fratture composte è sufficiente immobilizzare il ginocchio.
Una frattura scomposta può necessitare di un’operazione chirurgica di riduzione e fissazione interna.

Frattura del piatto tibiale
Per le fratture composte bisogna immobilizzare l’arto con un gesso e il paziente non può appoggiare il peso corporeo a terra.
Serve una consulenza ortopedica per le fratture scomposte (con infossamento), che richiedono la riduzione e la fissazione interna. L’infossamento articolare maggiore di 3 mm è un indicazione chirurgica.
L’obiettivo del trattamento è stabilizzare, allineare, rendere flessibile e indolore il ginocchio per ridurre al minimo il rischio di artrosi post-traumatica.
 

Complicanze della frattura del ginocchio

Le complicanze comprendono le lesioni di nervi e vasi sanguigni:

  • È possibile che si verifichi una lesione dell’arteria poplitea a causa di fratture scomposte della parte inferiore del femore o del piatto tibiale.
  • Può capitare una lesione al nervo peroneale in caso di frattura della parte superiore del perone.
  • Si può assistere alla sindrome compartimentale dell’arto inferiore.
    I segni della sindrome compartimentale sono: dolore durante il movimento passivo dei muscoli coinvolti, parestesie, pallore e il polso arterioso si sente più debole.
    La sindrome compartimentale per definizione causa l’aumento della pressione sanguigna nel compartimento.
    Alla palpazione, la zona interessata appare più dura e questo spesso aiuta nella diagnosi.
    Bisogna fare attenzione perché un muscolo morbido non esclude la sindrome compartimentale.
    Se si sospetta questa patologia serve una consulenza ortopedica d’emergenza e bisogna misurare la pressione della parte colpita.
    Se non è trattata, la sindrome compartimentale può causare invalidità permanente.
Sindrome compartimentale,fasciotomia

© alamy.com

  • Infezione dei tessuti molli,
  • Osteomielite secondaria ad una frattura esposta,
  • Ritardo di consolidamento,
  • Embolia grassa,
  • Necrosi avascolare,
  • Tromboflebite,
  • Artrosi post-traumatica o rigidità del ginocchio,
  • Condromalacia rotulea.

 

Fisioterapia e riabilitazione


Dopo una frattura del ginocchio, gli esercizi di fisiokinesiterapia sono fondamentali per piegare ed estendere completamente il ginocchio, per recuperare la forza e per l’equilibrio.
All’inizio il fisioterapista effettua dei movimenti passivi del ginocchio, poi il paziente debe svolgere degli esercizi attivi.
L’equilibrio si recupera con esercizi sulle tavolette propriocettive oppure rimanendo in piedi appoggiando solo sulla gamba rotta.

 

Quali sono i tempi di guarigione? La prognosi

Una buona prognosi è prevista in caso di frattura della spina tibiale o del tubercolo.
I tempi di recupero sono più lunghi in caso di lesione del piatto tibiale o del condilo femorale.
Il 20% di chi subisce fratture del piatto tibiale mostra una rigidità residua del ginocchio a distanza di 1 anno.

 

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Dr. Defilippo Massimo

Massimo Defilippo Mi chiamo Massimo Defilippo, sono un Fisioterapista di Rubiera che effettua fisioterapia ed osteopatia dal 2008.
Mi sono laureato con votazione di 110/110 presso l’università degli studi Magna Graecia …. Biografia completa

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