Sapere le cause reali dei sintomi in caso di lesione del labbro acetabolare è fondamentale.

Sapere cosa fare per stare bene è stupendo!

Perché non poter avere entrambi?

Oggi ti dò la possibilità di capire l’origine reale del problema per poterlo finalmente risolvere.

Se vuoi saperne di più sulla lesione del labbro acetabolare, questo articolo ti piacerà.

Che cos’è?

Il labbro acetabolare è una struttura fibrocartilaginea che circonda e aderisce al margine esterno dell’acetabolo.

Anca-acetabolo

I suoi compiti sono:

  1. Dare stabilità (perché aiuta a mantenere la testa del femore all’interno dell’acetabolo),
  2. Assorbire gli urti,
  3. Distribuire in modo omogeneo il carico,
  4. Lubrificare l’articolazione dell’anca.

Le lesioni del labbro possono alterare il movimento del femore all’interno dell’acetabolo, predisporre alle lesioni della cartilagine e all’artrosi (Beaule et al. – 2009).

Se il labbro è intatto, il fluido articolare si distribuisce in modo più uniforme nell’articolazione quando la persona è in piedi.

Quindi c’è una minor deformazione della cartilagine e meno attrito sull’articolazione dell’anca.

Dove si verificano le lesioni?

Generalmente le lesioni sono nella parte anteriore del labbro (86% dei casi) per questi motivi (Cashin et al. – 2008):

  1. Anteriormente, il labbro aderisce in modo marginale alla cartilagine.
  2. C’è una rientranza tra la superficie articolare dell’acetabolo e il labbro.
  3. Le fibre di collagene del labbro sono parallele al bordo acetabolare.

La regione posteriore del labbro:

  1. È direttamente collegata alla cartilagine articolare
  2. Ha le fibre di collagene perpendicolari al bordo dell’acetabolo.

Questo disturbo non è legato all’età, è frequente nei bambini come negli anziani.

bacino, iliaco, anca, sacro

Quali sono i segni? Come riconoscere la lesione del labbro acetabolare?

Ora dirò qualcosa che vi lascerà scioccati.

Si, perché è successo anche a me quando l’ho scoperto.

Questo disturbo non causa sintomi, ma secondo alcuni autori ci sono dei segni che si possono presentare:

  1. Il clic (più frequentemente),

  2. Il blocco articolare,

Tuttavia, secondo altri autori il significato di questi segni è discutibile (Leibold et al. – 2008).

McCarthy et al. hanno fatto uno studio scientifico su 170 anche con displasia e hanno riscontrato che il 67% dei soggetti riferiva un clic o un blocco articolare dell’anca. Di questi, il 72% aveva una lesione del labbro acetabolare.

Tuttavia, gli autori non hanno dichiarato se i pazienti con il clic avevano effettivamente una lacerazione del labbro.

Sintomi della lesione del labbro acetabolare

I pazienti vanno dal medico e riferiscono:

  1. Un dolore improvviso all’inguine,

  2. Uno schiocco (clic) durante i movimenti,

  3. Blocco articolare.

inguine, coscia, pelvi

A questo punto il medico prescrive una risonanza e se questa mostra una lesione del labbro, quella è considerata la causa.

Purtroppo su internet si trovano tante informazioni che creano confusione nell’utente.

Infatti, questa anomali anatomica generalmente non causa sintomi.

Però, com’è possibile che un’alterazione anatomica provochi dolore solo in pochi casi?

Ci sono tanti studi scientifici che hanno esaminato i pazienti senza dolore e hanno trovato la lesione del labbro acetabolare (Schmitz et al. – 2012).

Per questo è importante studiare bene le reali cause del dolore.

Per questo motivo, spesso mi scrivono delle persone preoccupate che chiedono la cura per qualcosa che non dev’essere curato.

Infatti, facendo una risonanza magnetica a tutto il corpo, la maggior parte delle persone troverebbe:

  1. Cisti,

  2. Calcificazioni,

  3. Artrosi,

  4. Ernia del disco, ecc.

Anche in zone dove non ha dolore.

Quindi, qual è la reale origine del dolore?

Tra le cause di dolore, ci sono per esempio:

  • L’infiammazione – in cui alcune cellule del corpo rilasciano delle sostanze che causano dolore,
  • Lesioni o compressione di nervi,
  • Alcuni farmaci,
  • Eccessiva sensibilità di una parte del corpo: in pratica la soglia del dolore si riduce, per esempio in caso di stress, ecc.
  • Riduzione della circolazione del sangue,
  • Rigidità e contratture muscolari.

Cause

In base agli studi condotti su pazienti con lesione del labbro, i ricercatori hanno trovato diverse cause:

  1. Trauma diretto – ad es. incidenti stradali o una caduta con o senza la lussazione dell’anca.

  2. Attività sportive che richiedono frequenti rotazioni esterne o iperestensione – ad es. balletto, calcio e hockey, corsa e sprint

  3. Movimenti ripetitivi in torsione e flessione (Burnett et al. – 2006).

Tuttavia, il momento della rottura non è sempre evidente per il paziente.

Tra i fattori di rischio strutturali per il disturbo ci sono:

  1. Displasia dell’acetabolo,
  2. La malattia di Legg-Calvè-Perthes,
  3. L’epifisiolisi (scivolamento della testa del femore verso il basso rispetto al collo),
  4. Lassità della capsula articolare,
  5. Eccessiva mobilità dell’anca,
  6. Conflitto femoro-acetabolare (Byrd and Jones 2003, Wenger et al., 2004)

Secondo Beaulé et al. – 2009, le lesioni del labbro acetabolare si vedono raramente in pazienti senza anomalie ossee strutturali.

Queste rotture si verificano spesso con la lesione della cartilagine dell’acetabolo.

 

Diagnosi della lesione del labbro acetabolare

Per diagnosticare la lesione del labbro, i medici possono effettuare queste manovre:

Segno dell’impingement

  1. Flessione (piegamento), adduzione (spostamento verso la linea centrale del corpo) e rotazione interna dell’articolazione dell’anca per le lesioni anteriori.

  2. Iperestensione passiva, abduzione e rotazione esterna per la rottura posteriore.

Se queste manovre causano dolore all’inguine, il test è considerato positivo.

Tuttavia, il dolore può essere provocato anche da altre cause.

Test di compressione assiale di flessione-adduzione

Un test si effettua con la compressione assiale dell’articolazione dell’anca a 90 ° di flessione e una leggera adduzione.

Il test è positivo se compare il dolore inguinale.

Secondo gli studi, questo test è positivo in tutti i pazienti con la lesione del labbro acetabolare.

Il modo in cui avviene la lesione è spesso sconosciuto o non specifico per le lesioni del labbro.

Il fisiatra e il fisioterapista effettuano una valutazione:

  1. Muscolare,
  2. Della postura,
  3. Del cammino.

Questo permette di impostare un programma di esercizi specifici per l’anca che è la terapia non chirurgica più efficace.

Terapia per la lesione del labbro acetabolare

Le ricerche mostrano che la fisioterapia può ridurre i sintomi ed evitare l’intervento.

Questo risultato è possibile con il rafforzamento di alcuni muscoli deboli.

Così si correggono gli squilibri muscolari.

Bisogna evitare di stare molto tempo in piedi e correggere alcuni movimenti, in particolare le rotazioni dell’anca con il piede appoggiato a terra.

 

Esercizi per la lesione del labbro acetabolare

Si consigliano alcuni esercizi di rinforzo dello psoas e dei rotatori esterni dell’anca.

Il rafforzamento di questi muscoli che generalmente sono deboli permette di migliorare la coordinazione motoria.

Quindi, favorisce la collaborazione tra diversi muscoli durante i movimenti.

In conclusione:

Evita il sovraccarico di muscoli “dominanti”.

Esercizio per il medio gluteo – sdraiati sul fianco (S. Sahrmann)

  1. Posizione iniziale: sdraiato sul fianco “sano”, con un cuscino tra le ginocchia (per evitare lo spostamento della gamba verso l’interno),

  2. Sollevare la gamba superiore con il ginocchio disteso,

  3. La coscia dell’arto con la lesione del labbro dev’essere in linea con la schiena, non più avanti.

  4. Durante il sollevamento, ruotare la gamba verso l’esterno.

  5. Tornare alla posizione iniziale,

  6. Ripetere 10 volte.

esercizio-medio-gluteo

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Esercizio di stretching dei muscoli posteriori della coscia in posizione seduta

  1. Posizione inziale: seduta

  2. Stendere il ginocchio dell’arto dolente,

  3. Se alla fine del movimento il ginocchio guarda verso l’esterno, bisogna fare questo esercizio tenendo il ginocchio dritto.

  4. Tornare alla posizione di partenza,

  5. Ripetere 20 volte.

stretching-muscoli-posteriori-coscia

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Questo può essere considerato un esercizio di stretching dinamico.

Esercizio in piedi su una gamba sola

  1. Posizione iniziale: in piedi, appoggiando un solo piede.

  2. Contrarre solo i muscoli abduttori (esterni) dell’anca e i rotatori esterni.

  3. Questo previene il movimento della coscia verso l’interno (adduzione e rotazione interna).

esercizio-su-una-gamba

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Squat con l’elastico

  1. Posizione iniziale: in piedi con un elastico all’esterno delle ginocchia,

  2. Piegare le ginocchia spingendole verso l’esterno (per tenere l’elastico in tensione),

  3. Tornare alla posizione iniziale,

  4. Ripetere 10 volte.

squat-con-elastico

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Cosa non fare?

Lo stretching statico (classico).

Gli allungamenti non hanno nessun valore curativo, anzi, possono aggravare il dolore per alcuni giorni.

Riabilitazione post-operatoria

Dopo l’intervento, i pazienti possono appoggiare solo 10 kg di carico e dovevano fare 4-6 ore al giorno di Kinetec (macchina che effettua un movimento passivo continuo).

Questo protocollo continua per quattro settimane.

Per i pazienti che sono stati sottoposti ad intervento con microfratture, il carico dev’essere sfiorante (poco peso dev’essere caricato sull’arto) e il movimento passivo continuo deve continuare sei settimane.

Si consiglia l’esercizio del “pendolo” dell’anca o movimenti circolari per prevenire la formazione di aderenze.

Come fare?

Esercizio pendolare di decompressione dell’anca

  1. Posizione inziale: Stare in piedi su un gradino appoggiando il peso sulla gamba non operata,
  2. Mettere una cavigliera nella caviglia dell’arto con la lesione del labbro,
  3. Lasciar cadere questa gamba senza appoggiare il piede,
  4. Fare dei piccoli movimenti circolari per un minuto.

esercizio-pendolare-anca

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Cos’altro fare?

Un cuscino anti-rotazione per prevenire la rotazione esterna dell’anca è consigliato per le prime tre settimane dopo l’intervento

All’inizio, la fisioterapia consiste in movimento passivo, ma appena possibile diventa attiva.

dOLORE ANCA E GLUTEO, GUIDA passo passo

Ora tocca a te!

Hai visto la reale causa dei sintomi e cosa fare per stare bene.

Il primo passo?

Lascia un commento e fammi sapere da quale esercizio partirai.

Pronto per rinforzare l’Ileo-Psoas?

O forse preferisci iniziare dai rotatori esterni?

In ogni caso, lascia un commento qui sotto!

Leggi anche:

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Dr. Defilippo Massimo

Massimo Defilippo Mi chiamo Massimo Defilippo, sono un Fisioterapista di Rubiera che effettua fisioterapia ed osteopatia dal 2008.
Mi sono laureato con votazione di 110/110 presso l’università degli studi Magna Graecia …. Biografia completa

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