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esercizio e valutazione della spalla
© Massimo Defilippo

Frattura dell’omero significa rottura del braccio, si può verificare nella regione superiore, centrale o inferiore dell’osso.

La parte superiore comprende il collo anatomico, il collo chirurgico, il trochite, il trochine e la testa dell’omero.

Generalmente, la frattura del braccio si verifica negli anziani che soffrono di osteoporosi quando cadono o scivolano a terra sulle mani.

Se la rottura dell’omero avviene nella parte superiore si può verificare anche la lussazione della spalla, quindi il quadro clinico si aggrava.

La lesione della diafisi dell’omero (la parte centrale) colpisce più spesso gli adulti e il meccanismo di rottura è un trauma diretto.

Le fratture della parte superiore del gomito capitano quasi esclusivamente a bambini e adolescenti, quando cadono con il gomito in iperestensione.

Spesso, le fratture nei neonati e nei bimbi sono a legno verde, cioè si forma una crepa nell’osso, ma il rivestimento esterno rimane intatto (periostio) perché la composizione dell’osso è diversa.

Frattura dell'Omero

Frattura dell’omero
© Massimo Defilippo

Quali sono i segni e i sintomi della frattura dell’omero?

Il soggetto si presenta in pronto soccorso con il braccio attaccato al torace e il gomito flesso per paura del dolore che è molto forte.
I segni sono:

Il braccio non si riesce a muovere ed è possibile avvertire un rumore di ossa che “grattano” tra loro: crepitio osseo.
Se la frattura è esposta, si vede sporgere una parte di osso.
La rottura dell’omero destro è più grave perché impedisce molte attività della vita quotidiana, ma se il paziente è mancino la frattura del sinistro è più invalidante.

Quali sono le complicazioni della frattura dell’omero?

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© fotolia.com

Le complicanze immediate sono lo shock ipovolemico, cioè un drastico calo del sangue circolante che può portare allo svenimento.
È necessario fare attenzione alla possibile formazione di tromboflebiti, ovvero la nascita di coaguli di sangue che ostruiscono le arterie.
Dai trombi possono originare gli emboli, cioè questi coaguli si staccano, vanno in circolo e possono chiudere le arterie del corpo.
Le fratture che comportano maggiori rischi sono quelle superiori, nella regione vicina alla scapola e alla clavicola, mentre una lesione a livello del gomito è caratterizzata da rischi minori.
Le complicanze del trauma sono la lesione di nervi, muscoli e arterie.
Lungo la diafisi dell’omero decorrono i nervi: radiale, mediano e ulnare che possono subire uno stiramento o lesione in caso di frattura scomposta.

Le arterie possono essere fortemente lesionate, in caso di frattura del collo anatomico dell’omero possono causare una necrosi avascolare, cioè il blocco della circolazione sanguigna in una regione corporea. Dove non arriva il sangue non c’è vita. L’arteria colpita più frequentemente è l’arteria brachiale.
Una frattura scomposta può causare la lussazione della spalla, lo strappo dei tendini della cuffia dei rotatori oppure dei muscoli del braccio: bicipite, brachiale, tricipite e deltoide.
Tra le complicazioni tardive c’è la formazione di una pseudoartrosi, cioè non avviene una consolidazione corretta o si forma un callo fibroso al posto di quello osseo.

Qual è la prognosi della frattura dell’omero?

Il tempo di recupero dipende dal tipo di frattura, se è composta può guarire completamente in 2/3 mesi, ma se è scomposta con molti frammenti può essere necessario un intervento chirurgico.
Se il soggetto è anziano non sempre è possibile il recupero completo del movimento, il braccio rotto potrebbe non essere più in grado di muoversi come l’arto sano.
In caso di frattura scomposta, per recuperare completamente il movimento e ritornare ai livelli pre-trauma sono necessari alcuni mesi, in particolare per riuscire a compiere correttamente le rotazioni della spalla.

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Anatomia dei nervi che passano vicino al braccio e possono lesionarsi per una frattura
© Alila/bigstockphoto.com

Primo soccorso per la frattura dell’omero

Bisogna piegare il gomito ad angolo retto e poi bisogna sostenere l’avambraccio con una sciarpa legata dietro al collo. In caso di frattura esposta e sanguinante bisogna bendare il braccio per evitare una perdita di sangue notevole. Bisogna chiamare subito il soccorso, se non fosse disponibile bisogna legare una stecca al braccio per immobilizzare i frammenti di osso.

La fisioterapia per la frattura dell’omero

In caso di frattura composta, il medico può consigliare di portare un tutore o un gesso ancorato al collo per un mese circa, in modo da permettere il consolidamento dell’osso.
La fisioterapia per aiutare a consolidare l’osso è la magnetoterapia che può dimezzare i tempi di recupero.
Se l’ortopedico ritiene che il processo di formazione del callo osseo è iniziato e non ci sono rischi di pseudoartrosi, potrebbe consigliare alcuni cicli di fisioterapia per recuperare la forza, il movimento e la coordinazione.
Gli esiti (conseguenze) possibili sono:

  • La consolidazione non corretta (rara);
  • La limitazione funzionale (frequente), infatti gli anziani non riescono a recuperare completamente il movimento, in particolare l’elevazione del braccio.

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Dr. Defilippo Massimo

Massimo Defilippo Mi chiamo Massimo Defilippo, sono un Fisioterapista di Rubiera che effettua fisioterapia ed osteopatia dal 2008.
Mi sono laureato con votazione di 110/110 presso l’università degli studi Magna Graecia …. Biografia completa

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